Cosa fa Gmail quando la polizia vuole leggere la vostra email
Google riceve ogni giorno dozzine di richieste di informazioni sui suoi utenti da parte di governi, tribunali e forze dell'ordine di tutto il mondo, secondo l'azienda. Queste richieste sono aumentate del 70% negli ultimi tre anni, ma come si comportava Google in questi casi era un mistero, almeno fino ad ora.
Google ha divulgato ieri i dettagli di come si comporta nel caso riceva richieste ufficiali per i dati degli utenti, evidenziando che fa sempre del suo meglio per mantenere privati i dati, nel caso la legge glielo permetta.
La polizia o il tribunale potrebbe chiedere a Google di fornire dati quando sono considerati rilevanti a un'indagine. Quando Google riceve questa richiesta, la prima cosa che fa è studiare se tale richiesta è conforme alla legge e alle policy di Google. "Per essere considerata conforme, la richiesta dev'essere generalmente fatta per iscritto, firmata da un'autorità autorizzata e rilasciata a norma di una legge adeguata," ha scritto David Drummond, Senior Vice President e Chief Legal Officer di Google, sul blog aziendale.
Se la richiesta supera questa prima fase allora Google comincia a chiedersi se questa è comunque troppo permissiva o ampia. Se, ad esempio, Google dovesse ricevere un mandato per cinque mesi di email e un mese di upload su YouTube, Google potrebbe decidere di fornire solo un mese di email e niente riguardante YouTube.
Superate queste due fasi, Google - se gli è legalmente possibile - informa l'utente che sono stati richiesti dati riguardanti il suo account. Alcuni mandati sono però sigillati in modo da proteggere le indagini. In questo caso Google cerca di rimuoverne la riservatezza in modo da poter informare l'utente interessato.
È interessante notare che gli standard e le policy interne di Google sono più severe di quelle di molte nazioni. "Siamo un'azienda che segue la legge e non vogliamo che i nostri servizi siano usati in alcun modo che possa danneggiare un'altra persona," ha scritto Drummond. "Ma, allo stesso tempo è importante che ci siano leggi che ci proteggano da richieste troppo ampie."
Voi che ne dite, Google sta facendo abbastanza per proteggere i nostri dati e la nostra privacy o dovrebbe fare di più. Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.
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11 commenti a "Cosa fa Gmail quando la polizia vuole leggere la vostra email":
quello che più preoccupa è la frase " la richiesta dev'essere generalmente fatta
per iscritto" ovvero quella parolina : generalmente. questo implica che esistano
dei casi, verosimilmente rari, in cui la richiesta viene trattata anche se fatta
oralmente...
alla faccia della tutela.
le parole di google in inglese sono "it generally must be made in writing"
Google si comporta al meglio delle possibilità per tutelare l'utenza.
La questione è: molto probabilmente, un invasione-forza-polizia possibile in
ambito informatico, per qualsiasi ragione "plausibile", non genererebbe la
naturale conservazione dell'utenza in rivolta in real, rivolta pacifica,
ovviamente, che farebbe capire che le utenze in Internet non sono pezzi di
metallo da indurre verso ciò che rendi possibile per poi andare a cercare capri
e capre in base alla richiesta di questi elementi per ambiti, più IMPORTANTI,
per così dire.
Marco Colonna ~Dusunke
toto reina un inalfabeta usava i pizzini, io non ho niente da nascondere e uso
la posta elettronica,,a me le mail servono solo per fissare incontri nel
reale... quindi troviamoci tutti nel parco: Hacher a caccia di dati, postale a
caccia di hacher, google a caccia di bing, linux che vuol far sesso con
android... e finiamola con le seghe virtuali,, andate nei parchi e strusciate
belle ragazze,,, date retta a questo vecchietto che giocava con IL Commodore 64 negli anni 1982-1983- 1984.
Penso che la regola generale serva ad indirizzare certi comportamenti nella casistica generale, e chesi debba valutare caso per caso il da farsiper gestire al meglio nella tutela del bene comune_ la giustizia_ e delbene individuale_la privacy. La polizia è già moltogarante nelle sue richieste perchè tutela tutte le parti in gioco. L'head quarter di Google fa bene a darsi un indirizzo generale, a informarne gli utenti e a valutare la quantità di informazioni utili in ogni indagine.Penso cheaffrontare argomenti così delicaticon trasparenza sia un buonpunto di partenzapergestirli al meglio.
La regola è regola: le richieste vanno fatte per iscritto. Sacra è la locuzione
latina Verba volant, scripta manent.
Che tutela do, se permetto che le richieste arrivino pure in forma non scritta.
Tutela significa avere certezza giuridica di chi fa la richiesta e la
possibilità di agire per chi la riceve.
Del discorso fatto da Drummond, sembrerebbe teso a difendere l'utente, quel
"generally" stona molto, tenuto anche conto che è gente molto preparata in
comunicazione.
... fare stronzate tramite mail è un pò come commettere reati vari con il cel in tasca.... e non parliamo di FB
C'è il rischio che questo atteggiamento possa ostacolare alcune indagini. Comunque Google è ermetico anche con i suoi stessi utenti, dovrebbe anche essere aperto alla comunicazione almeno con loro: se c'è un problema con l'account la cui soluzione non si trovi in quelle preimpostate, non c'è alcun modo di comunicare: non c'è una mail o un numero di telefono.
Personalmente non credo assolutamente a nulla di quanto 'ostentamente si proclama'. Se quanto scritto corrisponde al vero (tradotto: se la ditta si comporta effettivamente così) trovo la cosa lodevole. Non so quanto effettivamente praticabile e praticata però almeno sul piano delle buone intenzioni è una gran bella cosa. Cambiano tema: Sarebbe interessante cosa dice MS riguardo la criptazione di Skype, se la mantiene ancora 'inaccessibile' e con che criteri. Poi con un minimo di tranquillità bisogna rendersi conto che oramai tutto il programmato è fatto per poter essere infiltrato a scapito dell'utente, per favorire interessi economici di parte e/o garantire l'accesso agli addetti all'ordine, quest'ultimo divenuto obbligatorio (vedi States) o 'facoltativamente obbligatorio'. Oramai i nostri PC collegati alla rete sono divenuti campi di battaglia tra le varie case che si fanno gli sgambetti tra di loro, che cercano di ottenere i tuoi dati, che cercano di registrarti e incasellarti. Col GPS puntano fino alle tegole della stanza in cui stai, con le fotocamere inquadrano le strade e angolano perfino la piazzetta dove parcheggi, con il software 'gratuito' (che in realtà paghi ma senza che te ne accorga) riempiono database con i dati di te e dei tuoi familiari registrando anche le cose più banali. Siamo tutti topi di una bella provola informatica circondata da tralicci e cavi. Ogni tanto accendo Linux per veder che non c'è nessuno che mi vuole intercettare, nessun software che vuole generare traffico non richiesto, non appare in posta il solito messaggio di facebook proponendomi di conoscere genet con atentiche facce da cretini, nonostante continui a cancellare l'iscrizione (ma non mi sono mai iscritto). Mi consolo pensando al fatto che vi sia una soluzione: divento artigiano. lavoro in provincia, faccio un bel mestiere con le mani e il computer e i suoi derivati tecnologici affamati delle mie generalità finisce al mercatino dell'usato senza hard disk, quello lo martello prima e poi finisce nel secco.
Buono a sapersi. Vorrà dire che se voglio scambiare informazioni segrete ad una personafaccio la mail su Gmail NON la spedisco, ma la crypto e la lascio in draft. Poi chiamo chi di doveregli dico la chiave e questo legge le info che volevo.I terroristi islamici per non farsi trovare non spediscono le mail, ma se gli vengono dette ulterioriinfo questi si fanno furbi.....Mah....
Il vero problema, specie in Italia come negli altri paesi democratici, non è la
privacy ordinaria, ma la richiesta di informazioni su account di lavoro, non
dimentichiamo che non c'è solo l'aspetto ludico, che la legge ordinaria protegge
con il "segreto professionale", ad esempio: il rapporto avvocato/cliente, ciò è
diventato particolarmente stringente con l'utilizzo della PEC. Faccio un
esempio: il rapporto epistolare tra avvocati/consulenti/cliente di un collegio
di difesa, come tutti gli altri atti, è nella legge ordinaria inviolabile, ma se
è fatto tramite mail quindi tramite un altro "soggetto" questo non è coperto dal
vincolo del "segreto professionale", quindi è possibile aggirarlo.Lo stesso è
per tutto ciò che transita e viene conservato in maniera "elettronica" non
all'interno "fisico" dello studio professionale, ad esempio nella cloud.Il bello
di tutto questo è che abbiamo l'obbligo della PEC, della firma digitale, della
crittografia, ecc, quindi l'obbligo di rispettare certi vincoli, ma che lo
stesso non viene obbligato a chi gestisce i vari servizi.