Facebook, la Germania riapre le indagini
Le autorità tedesche hanno riaperto l'investigazione contro l'utilizzo di software per il riconoscimento facciale da parte di Facebook. La disputa riguarda il database costruito da Facebook che raccoglie i dati dei volti di tutti i membri, permettendo al social network di offrire suggerimenti per il tagging delle fotografie.
Johannes Caspar, Commissario tedesco per la protezione dei dati ha dichiarato che questi dati sono stati raccolti senza il permesso degli utenti. Facebook invece sostiene di seguire alla lettera le leggi europee sulla privacy.
Il database è usato per il servizio di Photo Tag Suggest, cioé quella funzione che permette a Facebook di riconoscere chi è ritratto in una fotografia grazie ai dati raccolti sulle vecchie fotografie e così suggerire agli utenti quali tag aggiungere. Gli utenti taggati sono anche notificati via email ogni volta che viene caricata un'immagine che li ritrae.
Questo servizio, come molti altri su Facebook, è opt-out, ovvero gli utenti devono espressamente richiedere di non voler essere nel database invece che chiedere di voler usare il servizio. "Il servizio è illegale," ha dichiarato Casper, "siccome i dati sono stati raccolti senza il permesso degli utenti."
Casper aveva interrotto l'investigazione quando una simile fu aperta in Irlanda, dove Facebook è basato per le operazioni europee.
Nonostante Facebook non stia seguendo le richieste delle autorità tedesche - cancellare i dati di quelle persone che non hanno esplicitamente richiesto di essere inclusi e modificare il servizio in modo che sia opt-in -, Casper ha relativamente poche armi a sua disposizione. Potrebbe multare Facebook per €25.000, ma questa cifra è irrisoria per società delle dimensioni di Facebook. Cercare di portare il social network in tribunale sarebbe un problema a causa del fatto che la società è basata negli Stati Uniti, in Europa ha il suo ufficio principale in Irlanda e in Germania c'è solo un ufficio marketing.
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