Il monitoraggio del traffico verso Internet all'interno delle aziende da parte dell'amministratore di sistema è una pratica che, allo stato attuale, è oggetto di forti discussioni. Che l'azione sia di per se possibile è intuibile, dal momento la connessione al web di ogni singolo client passa attraverso un router e un server (di gruppo o di dominio), ed è, per certi versi, anche giustificabile ai fini di prevenire l'uso illecito o per fini personali delle risorse messe a disposizione dalla ditta.
Questa pratica può talora rappresentare, tuttavia, una chiara violazione della privacy, in particolare quando il monitoraggio interessa anche gli scambi epistolari via e-mail degli impiegati 8anche qeusto è ovviamente possibile). Diverse cause legali sono state intentate e vinte da parte di dipendenti che, in seguito all'intercettazione di informazioni personali inviate tramite posta elettronica, sono stati addirittura in alcuni casi licenziati. E' recente, inoltre, il caso dell'Inghilterra, dove è stata da qualche giorno approvata una normativa che sancisce l'illegalità del controllo, da parte del datore di lavoro, della posta elettronica dei dipendenti, anche se inviata e ricevuta sulla casella postale aziendale.
Come vanno le cose in Italia? Attualmente la normativa è ancora in via di definizione e, in mancanza di leggi, i controlli possono essere effettivamente effettuati, anche se molte ditte preferiscono intervenire (secondo me più correttamente) a priori, impedendo direttamente la connessione a determinati siti o, più spesso, consentendola solamente per alcuni.
Circa i dialer, ovvero i programmi di autoconfigurazione della connessione remota ad Internet mediante dial-up: tali programmi non funzionano assolutamente in LAN (reti locali) il cui accesso ad internet è dato non già attraverso la linea telefonica ma mediante un server che si appoggia poi ad un ISP. Per poter effettivamente impiegare tali programmi (supponendo per assurdo che ce ne sia la voontà) sarebbe teoricamente necessaria una linea telefonica collegata direttamente al modem del PC (ammesso che il PC abbia un modem, eventualità a dir poco remota). Anche se tutto questo potesse essere fatto, sono certo che l'abilitazione di una chiamata internazionale attraverso i centralini della ditta sarebbe tutt'altro che un'operazione semplice ed invisibile.
Spero di essere stato esauriente. In ogni caso... chiedi e ti sarà risposto! A presto...