Hayabusa ha scritto:Quindi se si riuscisse a copiare il cd con tanto di protezione non si infrangerebbe nessuna legge, giusto?
L'ipotesi è davvero interessante.
Il guaio è che, come ha giustamente puntualizzato Mikizo, la norma è alquanto fumosa e si presta a 100 interpretazioni diverse.
In fondo, se c'è un sistema anticopia e tu hai copiato, l'hai scavalcato...
Non si parla mica di "rimuovere" la protezione, ma di aggirarla.
Riguardo alla copia di backup, comunque, pare sia considerata legalmente lecita, ANCHE in presenza di protezioni (ferme restando le altre regole sull'uso personale, sul possesso dell'originale e sulla mancanza di "vantaggio") la copia in ANALOGICO.
Vale a dire che se mandi in esecuzione il CD e prelevi la musica dal Line-Out per poi registrarla altrove, puoi farlo.
Questa logica è quella che, personalmente, trovo TOTALMENTE idiota.
Come ho scritto sopra.
I diritti d'autore sono legati all'opera, e servono ("dovrebbero servire"...) a ricompensare l'autore dallo sforzo creativo che ha profuso.
Il supporto ed il metodo di registrazione che cosa c'entrano con tutto ciò?
Cosa cambia se uno dei miei LP lo masterizzo su CD oppure lo registro su di una cassettina (copia di backup)?
Le mayor hanno l'idiosincrasia (idio
Tsincrasia è il termine giusto
) delle
"copie di qualità".
Pensano di poter salvaguardare i propri guadagni limitando la qualità alla quale l'utente può copiarsi l'originale.
E non si rendono conto che così facendo non arginano nemmeno un po' la pirateria "industriale", quella che provoca loro VERO danno.
Il primo motivo è che ai criminali, quelli che duplicano un CD o un film per venderlo in 10.000 copie, della qualità non importa un fico secco.
Un ipotetico sistema anticopia "assoluto" potrà al massimo evitare la masterizzazione diretta di un CD, ma non sarà MAI in grado di evitare che lo stesso venga rippato per via analogica e quindi rimasterizzato.
Tra l'altro, se l'operazione è fatta come si deve, il risultato non è poi così disprezzabile (per un ascolto "non audiophile", chiaramente, ma sempre migliore dei mediocri MP3 che girano...).
La flippa della "qualità di copia inferiore" è una loro paranoia costante.
Sia i SuperAudio CD che i DVD-Audio permettono il passaggio del segnale ad alta qualità tra il lettore e l'amplificatore solo tramite le uscite analogiche.
Lo stream digitale viene inibito.
A che serve tutto ciò?
Ve lo vedete il Marocchino con dei SACD o dei DVD-A sul lenzuolo?
Che mercato avrebbero?
Mah!!!
Chi compra il film per la strada, oltre a fare una ca...ata enorme per tanti motivi,
NON CERCA la qualità.
Lo dimostra il fatto che molti dei film sono ripresi con la telecamera direttamente nel cinema e poi masterizzati su VideoCD...
Una tristezza, insomma.
Ed ancor più triste è chi li compra o li scarica da Internet.
Affittatevi un DVD, che diamine!
Il secondo motivo è che i "piratoni" hanno in ballo interessi economici considerevoli.
Ciò significa che possono mettere in campo attrezzature e competenze che non sono alla portata di tutti.
E dato che, se si hanno gli strumenti giusti, si arriva ovunque, qualsiasi strategia anticopia è destinata a crollare di fronte alla spinta del guadano facile.
In pratica, tutti questi sistemi che si sono inventati non fanno altro che rompere i corbelli a coloro che il CD lo hanno realmente comprato coi loro soldi e che desidererebbero ascoltarlo ovunque senza rischiare che il prezioso (nel senso del costo) supporto venga danneggiato o rubato.
Creano incompatibilità e castrano la legittima possibilità di farsi un backup.
E' un sistema che và minato alla base,
NON COMPRANDO roba protetta.
MAI!Mikizo ha scritto:Se ci fate caso, comunque, da due anni a questa parte il sistema non si è diffuso poi molto rispetto alle aspettative, che erano di arrivare al 100% delle nuove uscite, mentre attualmente è protetto "copy controlled" si e no il 2-3% delle nuove uscite.
La mia sensazione (non ho "numeri certi" da sottoporre ad una verifica) è completamente differente.
Ho visto ristampe di CD vecchi come il cucco protetti dalla copia.
Ed in molti casi, con grande malizia, i CD non vengono marcati in maniera visibile anche quando sono effettivamente protetti.
Anche in questo la legge non è affatto logica.
Avrebbe dovuto imporre che i CD protetti fossero adeguatamente etichettati.
Francamente ho dovuto/voluto rinunciare all'acquisto di diversi album che mi sarebbe piaciuto avere perché, alla prova dei fatti, erano protetti.
Mikizo, ormai il meccanismo dell'inserimento della protezione non è più una procedura strana ed anomala.
E' entrata a far parte della catena produttiva normale ed i discografici la applicano praticamente a tutto ciò che stampano.
Il guaio, vedi, è che nonostante il costo di un CD sia elevato, chi compra un "Copy Controlled" sà che se proprio vuole la copia se la fà ugualmente...
Così finisce che compra.
Per paradosso sarebbe meglio che le protezioni funzionassero davvero!
Allora sì che ci sarebbe un vero rigetto.
Oltretutto la compatibilità di questi dannatissimi CD è limitata.
Di fatto sono dei "dischi dati", in quanto se li inserisci in un PC viene eseguito un programmino che permette di ascoltarli.
Ma se invece di Windows o di un Mac (non tutti) hai ad esempio una qualche distribuzione di Linux o qualcos'altro, sei in difficoltà.
Svariate autoradio e lettori da tavolo in grado di gestire anche i file MP3 o WMA, quando hanno a che fare con questi dischi che hanno una traccia dati, non sanno che pesci pigliare e si bloccano o riproducono la traccia audio in maniera inascoltabile...
Non ha senso spender soldi per queste schifezze anche se ti funzionassero.
Quando cambierai l'auto o il lettore a casa, non avrai certezze riguardo alla loro riproducibilità perché scavalcano il "book" che descrive come devono essere realizzati i CD Audio...
Rischi di buttare tutto nel cassonetto.
Meglio evitare.
Mikizo ha scritto:Credo che la cassazione abbia definitivamente stabilito che "ricavarne un guadagno" sia completamente diverso da "trarne vantaggio"
Assolutamente vero.
Sia la cosa in sé che le polemiche che ne sono uscite.
Il problema è che, da quel che lessi a suo tempo, pare abbia prevalso l'interpretazione "trarne un vantaggio"...
E, se ci si pensa bene, "vantaggio" non è un termine che comporta necessariamente del "lucro" in senso economico.
Mah!
Io continuo a pensare che finché ci saranno leggi così imbecilli, poco chiare e decisamente di parte, continueremo a rimanere nel terzo mondo.
Non è così che si combatte la pirateria.
Non è finanziando la SIAE con soldi che non le spettano (supporti vergini, dischi fissi e memorie per fotocamere, usati per tutto fuorché per la musica rubata) e NON distribuiti ai legittimi destinatari (questi quattrini NON VANNO nelle tasche degli artisti, non saprebbero nemmeno come dividerli...) che si risolvono i problemi.
I musicisti sono scontenti (in gran parte, nonostante non lo dicano certo in TV).
Gli acquirenti sono scontenti.
Gli organizzatori di happening a scopo benefico sono scontenti (devono pagare salate parcelle alla SIAE...).
Ma da un mondo dove tanti "utenti musicali" deficienti son disposti a spendere 2 o 3 Euro per mettere una squallida suoneria sul cellulare, cosa c'è da aspettarsi?