ci sono ragazze che sono state vittima di abusi da persone consosciute via chat, giusto a roma nel 2001 (ma sicuramente ci saranno 1000 altri casi analoghi).
quindi capisco mia madre che si spara 2000 problemi ogni volta che salta fuori un incontro a smau o ricorrenze simili con "amici di internet"..
tra di noi, per fortuna, ci si conosce anche di cognome (se l'amicizia è andata oltre a pc-facile come con jacopo o rosa o thor o frengo...); certo andare ad un'appuntamento "al buio" e fidarsi di chiunque è un tantino azzardato ; un po di buon senso ci vuole
tratto dal racconto della ragazza vittima dell'abuso
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..alla fine la ragazzina ha ceduto: ormai quattordicenne, a Capodanno ha accettato di incontrare, dopo due anni, in un albergo romano il commercialista barese di 45 anni, e l’impiegata di Capoterra di 19. Mentre abusavano di lei documentavano le violenze con la macchina fotografica.
Violenza sessuale di gruppo continuata, realizzazione, detenzione e diffusione di materiale pornografico con sfruttamento di minori, aggravato dal soggiogamento psicologico. Sono accuse pesanti come macigni, quelle che il gip di Roma contesta al commercialista barese e all’impiegata di Capoterra, negli ordini di custodia cautelare eseguiti ieri dai carabinieri. Nella casa dell’impiegata, i militari hanno sequestrato le foto scattate durante le ripetute violenze sessuali, subite dalla quattordicenne nei primi giorni di gennaio.
La vittima non si collegava più con la chat line e non rispondeva al telefonino: Raffaele Presicci e Michela Angius si sono subito preoccupati. È così che, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, sarebbero iniziate le minacce alla quattordicenne perché «tenesse la bocca chiusa». Non restava che arrestare i presunti violentatori, per poi perquisire le loro case e lo studio professionale del commercialista. In Puglia e in Sardegna è stato recuperato il materiale informatico contenente immagini di pedofilia e le foto scattate durante le violenze ai danni della ragazzina.
Chissà se la quattordicenne riuscirà mai a dimenticare questa allucinante avventura. Se lo chiede il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Vittorio Tomasone, che lancia un appello alle famiglie: «Controllate le autostrade telematiche percorse dai vostri figli: sono piene di insidie, esattamente come una strada di periferia».