A
mio parere entrambe le opinioni sia di pjfry che di dado sono per motivi opposti un po' troppo semplicistiche.
Che certe volte sia colpa dell'utente se il virus lo colpisce e si diffonde sarà anche vero, ma non è un motivo valido per non tutelarlo. E il diritto italiano la pensa allo stesso modo:
Codice penale Art 615-quinquies della legge n. 547 del 23 dicembre 1993,
Gazzetta Ufficiale 30-12-1993, n. 305)
Diffusione di programmi diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico
- Chiunque diffonde, comunica o consegna un programma informatico da lui stesso o da altri redatto, avente per scopo o per effetto il danneggiamento di un sistema informatico o telematico, dei dati o dei programmi in esso contenuti o ad esso pertinenti, ovvero l'interruzione, totale o parziale, o l'alterazione del suo funzionamento, è punito con la reclusione sino a due anni e con la multa sino a lire venti milioni
Per quanto riguarda la prevenzione delle infezioni è giustissimo che lo stato attui percorsi educativi per una protezione dei malware, così come lo fa per la sicurezza stradale o contro le epidemie influenzali. Ed è un sevizio sociale che non riduce lo Stato a "maestrina" ma lo vede assolvere uno dei suoi compiti principali, ovvero il perseguimento del benessere delle persone che lo compongono.
Ecco un dei link statali sulla manutenzione e protezione del pc dai virus:
http://www.poliziadistato.it/pds/inform ... irus1.html
Naturalmente c'è aunche una sezione per le denunce, dato che il fatto che i malintenzionati siano bravi o difficilmente rintracciabili non è comunque un motivi per non perseguirli. Purtroppo il sito
http://www.poliziadistato.it ora sembre essere non funzionante, quindi non posso segnalare un link preciso per documentarsi.
Ricordo infine che per proporre un legge al parlamento italiano basta una raccolta di firme di 50.000 elettori (come previsto dalla Costituzione, artt. 71,99, 3° comma e 121)