Ma come, ti installi quello che non conosci? Eheheh......tanto finchè non lo supporta il Provider non serve a nulla
Il protocollo IP è stato standardizzato nel 1981 (RFC 791 [1]) e la versione che usiamo tuttora regolarmente è la 4 (IPv4).
Questa versione ha l'indirizzo formato da 32 bit rappresentati in 4 gruppi da 8 bit ciascuno (quindi 4 byte) suddivisi da un punto (es. 192.168.0.1) e permette all'incirca un numero di indirizzi pari a 4 miliardi di indirizzi.
Una cifra notevole eh?
Naturalmente non esistono allo stato attuale 4 miliardi di calcolatori nel pianeta e quindi non è immediatamente comprensibile il perchè della necessità di passare in un futuro, prossimo o meno che sia, ad IPv6.
Un pò di cifre:
Classe A: 128 reti disponibili --> 16 milioni di indirizzi ciascuna Classe B: circa 16.000 reti disponibili --> 65.000 indirizzi l'una Classe C: circa 2 milioni di reti disponibili --> ciascuna grande 254 indirizzi
In data 1 Gennaio 1996 risultavano occupate 96 classi A, 5655 classi B, 87.924 classi C
E c'è da tener conto che nel 1996 Internet non era ancora un fenomeno di massa...
Comunque tutti i segni premonitori alla crisi del IPv4 c'erano gia, bastava vedere che nel gen. 93 risultavano online poco meno di un milione e mezzo di host, nel 1996 erano quasi nove milioni e mezzo.
Ma allora perchè visto che 4 miliardi di indirizzi sono tantissimi, gli IPv4 liberi stanno per finire?
Perchè sino al 1991venivano assegnate intere classi B e di questo passo si sarebbero esaurite entro il 1994.
Per questo motivo la IEFT decise di assegnare blocchi di reti contigue di classe C (le cosiddette classless), in modo da tamponare il deficit di quelle di classe B.
Naturalmente in quello stesso periodo prende forma l'IPv6....
Allo stato attuale delle cose IPv6 "ha dato vita" a 6Bone, ovvero una rete per così dire sovrapposta ad Internet, nella quale host che hanno IPv6 (le cosiddette isole) possono comunicare tra di loro attraverso i comuni protocolli (http, ftp etc..etc..).
Questa comunicazione tra isole viene fatta attraverso "tunneling", ovvero detto in modo semplice tutto il traffico IPv6 viene trasportato in pacchetti IPv4 (incapsulamento).
La maggior parte degli host sono dual-stack, e possono utilizzare i tunnel per instradare i pacchetti IPv6 su porzioni di rete solo IPv4 per raggiungere l'altra isola IPv6
Per utilizzare un paragone forse banale ma efficace, immaginatevi tante isole IPv6 in un mare IPv4 (internet) che usano delle barche (pacchetti IPv4) per portare gli abitanti (pacchetti IPv6) da un'isola all'altra.
Naturalmente tutto questo viene effettuato tramite l'incapsulamento di pacchetti IPv6 in pacchetti IPv4. Allo stato attuale questo viene fatto dal SIT (Simple Internet Transition) (ora saprete cos'è sit0
P)
Caratteristiche principali del SIT:
Box dual-stack (dette anche IPv4/IPv6)
Incapsulamento di pacchetti IPv6 in pacchetti IPv4 per attraversare parti di rete ancora solo IPv4
Perchè viene utilizzato questo sistema? Come dice il nome stesso per effettuare la transizione in modo meno traumatico possibile. Magari l'unica cosa necessaria è un server DNS dual stack per risolvere i nomi sia IPv4 che IPv6, però tutto il resto è completamente decentrato.
Infatti ad esempio non è necessario che i router del vostro provider siano aggiornati ad IPv6 per averlo (ad esempio se usate dialup). Basta che mettiate il dual-stack nella vostra box, usate come gateway/router IPv4/IPv6 quello fornitovi dal vostro tunnel broker, e così potrete utilizzare in modo ottimale IPv6 (irc, web etc..). Naturalmente non disturbando in alcun modo la vostra `normale` connessione IPv4.
Per concludere IPv6 sfrutterà la numerazione esadecimale invece di quella binaria per comporre il pacchetto datagrammi dell'IP, permettendo un grande aumento di indirizzi e classi in tutta la Rete.