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Glossario informatico: Reverse-Engineering

L'analisi del comportamento di un oggetto (hardware o software che sia) fatta allo scopo di capirne il funzionamento e l'architettura, cosi da poterlo replicare e possibilmente migliorare. Tanto per fare un esempio, molti processori "Intel-compatibili" sono stati sviluppati a seguito dei vari 386, 486 etc. proprio grazie a pazienti operazioni di ingegneria inversa sui modelli originali.

La posizione di chi pratica il reverse Engineering (nemmeno a farlo apposta) e' molto controversa dal punto di vista legale: un hacker lo trova perfettamente naturale in quanto la missione della sua vita è proprio "capire come funzionano le cose e migliorarle"; per un Paese in via di sviluppo può rappresentare la sopravvivenza quando non può (o non vuole) sostenere spese eccessive per acquisire le necessarie licenze di produzione; per il costruttore dell'originale, invece, questa pratica costituisce una violazione dei propri brevetti che minaccia le sue attività (nonché i suoi guadagni) e va impedita con ogni mezzo possibile.

Anche se, di tanto in tanto, notizie riportate dai media suscitano clamore, all'inizio del XXI Secolo una decisione definitiva ed univoca in merito è ancora ben lungi dall'essere presa dai vari Tribunali in cui si discutono casi del genere.

Nato come un processo compiuto su parti di un computer, il Reverse Engineering si può applicare con successo in moltissimi campi dell'Industria: si prevede che la disputa tra costruttori e "reverse-engineers" proseguirà ancora per molto tempo, specialmente con l'ingresso sul mercato internazionale di paesi dell'Estremo Oriente (ad esempio la Cina) che praticano strategie molto "aggressive", spesso basate proprio sul reverse-engineering nei confronti della concorrenza.