Glossario informatico: Steganografia
Autore della definizione: Daniele Assereto
Il termine steganografia deriva dal greco, e più precisamente dalle parole stèganos, che significa nascosto, e gràfein, che significa scrivere. Furono infatti i Greci tra i primi ad usare dei rudimentali sistemi di steganografia, incidendo del testo nascosto su delle tavolette di legno ricoperte di cera. Per mandare un messaggio segreto una persona avrebbe dovuto quindi grattare via la cera da una tavoletta, incidervi sotto il messaggio, e successivamente ricoprire la tavoletta con della cera per farla apparire nuova.
La steganografia non va confusa con la crittografia, in quanto quest'ultima tecnica punta la sua sicurezza sul fatto che tutti possono leggere un messaggio criptato, ma in teoria solo il destinatario può decriptarlo e quindi riuscire a leggerlo. La debolezza della crittografia è proprio il sistema usato per criptare il messaggio: una volta abbattuto quello, si ha libero accesso a tutti i segreti trasmessi. La steganografia invece parte dal presupposto che nessuno dovrebbe sapere che esiste un messaggio segreto nascosto, e quindi risulta impossibile trovarlo. L'importante è quindi escogitare un metodo sicuro per poter nascondere il proprio segreto.
I Greci solevano usare anche un'altra tecnica, come narra lo storico Erodoto: rasavano a zero la testa del messaggero, vi tatuavano sopra il testo segreto, aspettavano che gli ricrescessero i capelli e successivamente lo inviavano al destinatario dandogli anche un messaggio fittizio per non destare sospetti. Una volta giunto, il messaggero si rasava il capo e lo mostrava al destinatario. Nell'antica Cina invece si dipingeva il messaggio su striscioline di seta finissima, che venivano appallottolate e coperte di cera. Le palline erano quindi inghiottite dal messaggero.
Risulta evidente che tutti i metodi descritti finora potevano essere facilmente scoperti ad un esame molto accurato. La longevità della steganografia dimostra comunque ch'essa garantisce una certa sicurezza, ma il suo punto debole è palese: se il latore del messaggio è attentamente perquisito, è probabile che il testo sia scoperto; in tal caso, il nemico può farne l'uso che crede. In altre parole, la segretezza è perduta nel momento stesso dell'intercettazione. In tal caso, è inevitabile che molti messaggi siano trovati.
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