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Glossario informatico: Disco rigido

Unità di memoria di massa, consistente in uno o più "piatti" metallici o in vetro ricoperti da materiale ferromagnetico: la polarizzazione magnetica della superficie viene modificata localmente da apposite testine che sfiorano i piatti, messi in rotazione da un motore ad alta velocità (solitamente 5400, 7200 o 10000 rivoluzioni per minuto).


La capacità complessiva del disco dipende, dal punto di vista fisico, dalle dimensioni del piatto magnetico, dal numero dei piatti che costituiscono l'Hard Disk e dalle dimensioni delle testine (più sono piccole, maggiore è la quantità d'informazioni che è possibile scrivere senza errori, a parità di spazio).
Dal punto di vista "logico", invece, la quantità di dati che è possibile memorizzare sul disco dipende, a livello di Firmware, dal fatto che essi vengano in qualche modo "compressi" prima della scrittura e, a seconda del Sistema Operativo, dal tipo di Filesystem utilizzato.


A partire dal 2008 circa è andata via via affermandosi la tecnologia SSD ("solid State Drive"), nella quale motore, piatti, e testine sono sostituiti da banchi di memoria Flash che può essere letta e scritta ad alta velocità.
A fronte di un costo più elevato rispetto a quello dei dischi tradizionali, un drive SSD offre una maggiore silenziosità di funzionamento ed un minor consumo di energia dovuti all'assenza di meccaniche in movimento, il che (soprattutto l'ultimo aspetto) rende questa tecnologia adatta all'uso nei dispositivi portatili (netbook e laptop in primis).


Il disco rigido costituisce il principale archivio per il sistema operativo, il software ed i dati, di un computer e viene detto anche "disco fisso" (nel senso di "non rimovibile") o "hard disk".
Mentre un tempo (fino a metà degli anni '80 del XX secolo) un Hard disk era considerato un optional per un personal computer, a causa del costo allora proibitivo, oggigiorno quasi ogni computer è dotato di almeno un disco rigido.
Anche le capacità si sono evolute in maniera analoga: se inizialmente un costoso hard disk poteva immagazzinare solo pochi Megabyte (chi scrive possedeva, nel 1990, un PC con disco da "ben" 40 MB), attualmente (2011), capacità di 2 Terabyte ed oltre sono all'ordine del giorno, peraltro a prezzi asolutamente abbordabili dall'utenza di massa.

I sistemi operativi MS-DOS e Windows assegnano al disco rigido interno una lettera identificativa, solitamente "C" ma dipendente dall'ordine con cui vengono riconosciute le periferiche in fase di boot; nei sistemi basati su Linux o altri Sistemi Operativi derivati da Unix, invece, i dischi vengono associati (in gergo "montati") ad una cartella di sistema.