Glossario informatico: Content Farm
Autore della definizione: Maxmula
Letteralmente: Fattoria (che produce) Contenuti - Dall'Inglese
Una Content Farm è un'azienda che si occupa di generare "contenuti" testuali, ad esempio notizie, commenti a fatti di cronaca, "how to", racconti, recensioni, ecc.
Gli articoli sono scritti, dietro compenso, da migliaia di persone (i cosiddetti "writers") e vengono caricati su pagine web dedicate, di proprietà della medesima società oppure di un cliente che li commissiona.
Lo scopo dichiarato di queste aziende è produrre un gran numero di pubblicazioni, anche migliaia ogni giorno, al minor costo possibile e con il fine di generare materiale "abbastanza valido" da essere indicizzato dai motori di ricerca.
Il committente si limita a "seminare", indicando gli argomenti degli articoli, spesso suggeriti senza troppo sforzo ed a bassissimo costo da servizi online creati ad hoc, e ad attendere di "raccogliere i frutti" scritti dai writers (da qui l'analogia con l'agricoltura). L'intero procedimento, il più delle volte, si completa nel volgere di poche ore.
La quantità degli scritti, non la loro qualità, è il requisito primario per una content farm; Il più delle volte si tratta di testi scarni e superficiali, quando non addirittura fuorvianti.
Gli stessi redattori d'altra parte, spesso non sono nemmeno esperti della materia trattata: il tipico "content farm writer" è una persona che scrive con il solo obiettivo di intascare i pochi dollari offerti dall'Azienda committente (si va da 2 a circa 20 dollari per ogni nuovo "pezzo") e pubblica anche più articoli nell'arco di una mattinata senza certo curarsi di approfondire gli argomenti né di aggiungere dettagli interessanti.
Dal momento che il motore di ricerca considera un risultato tanto più valido quanto più numerosi sono i collegamenti ad esso, i molti articoli simili sul medesimo tema lo inducono a proporre queste pagine ai primi posti nelle liste dei risultati.
L'utente che le visita trova testi scadenti ed un gran numero di banner pubblicitari: è infatti quest'ultima la vera fonte di guadagno delle Content Farm ed il fine ultimo per il quale esse sono state create; Si calcola che una content farm di medie dimensioni sia in grado di generare un ritorno di centinaia di milioni di dollari, a fronte di investimenti modesti (qualche centinaio di migliaia di dollari).
I gestori dei motori di ricerca non vedono in modo favorevole le content farm in quanto, col modo di agire descritto, di fatto inquinano i risultati delle ricerche: ne consegue un danno d'immagine dovuto al fatto che vengono proposti all'utenza risultati non affidabili.
Per combattere questo fenomeno, alcune hanno messo a punto sistemi basati su apposite estensioni per i più diffusi browser, che consentono agli utenti di segnalare le pagine sospette in modo che siano penalizzate in fase di compilazione delle liste di risultati; Non sembrano però essere mezzi efficaci, in quanto il numero di pagine farm che viene creato ogni giorno è decisamente superiore al numero di quelle segnalate e gli algoritmi di analisi dei risultati non sono ancora sufficientemente sofisticati da riuscire a valutare la "bontà" dei riscontri trovati.
Cerca anche su: Google, Wikipedia.
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