Glossario informatico: EDGE
Letteralmente: Enhanced Data Rates for GSM Evolution
L'EDGE o EGPRS (Enhanced GPRS) è un'evoluzione dello standard GPRS per il trasferimento dati sulla rete cellulare GSM che consente maggiori velocità di trasferimento dei dati.
Implementato sulle reti GSM a partire dal 2003, come "transizione" verso la tecnologia 3g (l'UMTS) allora ancora in via di sviluppo, è noto anche come "2.5g", in quanto implementa funzioni di terza generazione ma soffre di colli di bottiglia legati al sistema di trasmissione 2g (GSM/GPRS).
Le migliori prestazioni rispetto al "tradizionale" GPRS derivano dall'utilizzo, in aggiunta alla già presente modulazione GMSK, della modulazione 8PSK (PSK/8 Phase Shift Key).
Questa, grazie ad un più efficace utilizzo del segnale radio, permette l'uso di schemi di codifica dei dati più efficaci.
Ne risulta una più ampia disponibilità banda per il trasferimento dei dati: con un terminale EDGE si possono infatti raggiungere velocità di trasferimento fino a 236.8 Kilobit/sec, contro i 56-114 kbit/sec del GPRS.
Questo, ovviamente, è un valore nominale, raggiungibile solo in pochi casi, al verificarsi di determinate condizioni:
1) Il segnale radio è di intensità sufficiente e poco interferito.
Un minor tasso d'errori di trasmissione dei pacchetti (BLER, BLock Error Rate) rende possibile l'impiego dei coding schemes più "spinti" ("MCS8" e "MCS9"). In caso contrario, per la comunicazione saranno usati coding schemes che mettono a disposizione una banda inferiore ma sono più "resistenti" agli errori di trasmissione ("MCS6", oppure uno dei coding scheme "di base" del GPRS).
2) La cella in cui si trova il terminale dispone delle risorse radio richieste.
Nelle reti 2G, l trasmissione dei dati è organizzata su base "Timeslot": la singola portante radio contiene 8 timeslot di circa 57 millisecondi ognuno e la cella può contenere più trasemttitori radio, ognuno sintonizzato su una frequenza diversa.
I terminali che utilizzano il medesimo canale radio lo impegnano a turno per un breve intervallo di tempo: solo un numero di bit relativamente basso può quindi essere trasmesso.
Per una normale chiamata telefonica (chiamata "a circuito") è sufficiente un solo timeslot per utente, anzi, se sia la Rete che i terminali supportano la funzione "Half-Rate", ne può bastare anche "mezzo" (grazie all'uso di particolari Codec, due dispositivi Half-Rate possono infatti impegnare il medesimo timeslot alternativamente).
Nella trasmissione di dati "a pacchetto", però, occorre "allargare" la banda disponibile: in questo caso il trucco consiste nell'allocare più timeslot consecutivi.
Un terminale GPRS/EDGE è in grado di gestire fino a 5 timeslot contemporaneamente: qualora, però, questi non fossero disponibili, ci si dovrà necessariamente "accontentare" di 2, 3 o 4 timeslot, a seconda del carico di traffico presente sulla cella.
Spesso, inoltre, è lo stesso Gestore di Rete a porre limitazioni alle risorse da assegnare ad un singolo terminale può occupare: deve infatti poter garantire la disponibilità di canai al traffico telefonico; in altri casi, invece, preferisce concedere una banda meno ampia per poter ammettere un numero maggiore di utenti all'utilizzo del servizio dati.
Altre funzionalità di cui si avvantaggiano i dispositivi EDGE sono:
- Dual Transfer Mode (DTM), ovvero la possibilità di poter effettuare chiamate a circuito senza interrompere il trasferiento dati a pacchetto eventualmente in corso.
- Network Assisted Cell Change (NACC): nel GPRS, quando un terminale necessita di agganciarsi ad una nuova cella mentre è in corso una connessione a pacchetto, avvia una procedura di segnalazione ed attende che la nuova cella trasmetta, su un canale di segnalazione broadcast, alcune informazioni di sistema.
La sequenza può durare anche una ventina di secondi, durante i quali il trasferimento dati s'interrompe: questo si traduce in un fastidio per l'utente (che vede il suo download fermarsi senza un motivo apparente) e nell'impossibilità di usufruire dei servizi di streaming in tempo reale, per i quali anche interruzioni di pochi istanti sono inaccettabili.
Durante una procedura di NACC, invece, la Rete "avvisa" la cella destinazione dell'imminente arrivo del dispositivo e fa in modo che questa gli trasmetta immediatamente i messaggi di configurazione necessari. Anche qui si registra un'interruzione del trasferimento di dati, che però è normalmente inferiore a 1 secondo e quindi facilmente "mascherabile" con l'utilizzo dei dati già presenti nei buffer del dispositivo: non è quindi percettibile all'utente, a meno che questi non disponga di strumenti di monitoraggio dell'utilizzo di banda (come ad esempio Net Meter.)
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