Anonymous attacca Egitto e Yemen
In segno di protesta contro la censura in Egitto, Mercoledì, Anonymous ha reso non disponibili i siti del Ministero dell'Informazione e del Partito Nazionale Democratico del Presidente Hosni Mubarak.
Anonymous, già famoso per gli attacchi del 2010 contro PayPal e Visa - per aver smesso di erogare i loro servizi a WikiLeaks - ha dichiarato al New York Times che questo fa parte di una più ampia campagna a supporto delle proteste anti-governative.
Anonymous ha recentemente messo in ginocchio i siti governativi tunisini, dove una protesta ha costretto il dittatore a fuggire, e dello Zimbabwe, il quale aveva minacciato di prendere azione legale contro chiunque avesse pubblicato WikiLeaks.
Lo Yemen sembra essere il prossimo obiettivo del gruppo. Anticipando le proteste antigovernative di ieri, Anonymous aveva già attaccato i siti del Ministero dell'Informazione dello Yemen e il sito del President Ali Abdullah Saleh.
Mentre siamo sicuri che i protestanti di questi paesi apprezzino l'atto di solidarietà (anche in Yemen, dove solo il 5% della popolazione ha accesso a Internet), non è proprio credibile che la perdita di qualche sito possa essere più che un semplice fastidio per i governi di queste nazioni.
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