paolor ha scritto:Vorrei rispondere a chi ha aperto il topic sulla discussione dei midi sui siti web.
Ciao, benvenuto.
paolor ha scritto:Voglio solamente dire che la siae non può affatto pretendere una cifra sui midi inseriti sui siti web come sottofondo per il semplice motivo:
1) Non sono musiche originali, molti midi sono simili ma non uguali pertanto non esiste nessuna legge (e la SIAE lo sa) che ci costringe a pagare una cifra anche se irrisoria su un brano midi messo come sottofondo in un sito web.
2) Nel testo della SIAE viene appunto indicato che la tassa viene distribuita ai loro associati, pertanto chi ha realizzato il midi non è si iscritto perchè chiunque lo può realizzare con un semplicissimo programma e in rete ce ne sono una marea.
3) I brani non sono originali, non sono nemmeno delle copie ma caricature se vogliamo dirlo in arte di pittura, e non ho mai sentito dire che se uno copia un quadro mettendo all'interno della pittura un particolare anche se piccolo ma lo diversifica anche di poco ecco che perde il valore del quadro identico e questo sconosciuto pittore può benissimo vendere il suo quadro e farne quante cavolo di copie desidera.
Dal punto di vista legale queste sono argomentazioni senza senso, almeno nel modo in cui le hai poste.
Un file MIDI che riproduca in toto o in gran parte la melodia di un brano originale, è quanto meno un plagio. Il fatto che l'esecuzione di questa melodia non sia la medesima esecuzione dell'edizione depositata, non significa che il brano musicale non sia il medesimo. Insomma, "Let It Be" è sempre "Let It Be", che si usi l'incisione dei Beatles, che si usi una delle cover "ufficiali", che si usi una versione incisa a casa con gli amici o ancora che si faccia un file MIDI, perfetto o imperfetto che sia. Ci sono delle leggi molto precise che indicano quante battute devono essere uguali etc etc.
Cambia il livello dell'infrangimento, nel senso che in un caso si usa solo la musica (le note) protette dal diritto d'autore, e non l'edizione protetta dal deposito, nell'altro si infrangono diversi diritti (autore, editore...).
paolor ha scritto:Se poi girate in rete non vi siete mai accorti quanti siti web hanno una musica di sottofondo?
A questo punto la SIAE si sarebbe già mossa da tempo, e i siti web con musica di sottofondo continuano a crescere a dismisura, non parliamo poi dei blog e spazi personali che fioccano musica in ognuno di questi.
Ma non state a sentire questi fifoni che dicono che non si può ma nel loro piccolo lo fanno anche loro.
Che un'infrazione non venga necessariamente punita, non significa che non esista.
Sai quanta gente vedo passare col rosso senza che un vigile sia presente a fare la multa? E dunque?
paolor ha scritto:Poi se vogliamo dirla tutta, non sono i siti web che inseriscono i midi in sottofondo a creare problemi alla vendita di musica ma sono lo scambio file tra gli utenti il vero problema e se questo non si riesce a debellare alla fine non sanno più dove mettere le mani e rimane tutto come stà, non è forse così che qualche anno fà iniziarono a fare le multe a coloro che scaricavano la musica da internet e pubblicizzavano questa notizia per cercare di fermare gli internauti?
Se vogliamo dirla veramente tutta, qui si passa da una discussione ad un'altra (a parte il fatto che la discussione originale era di 2 anni fa). Se parliamo di "cosa prevede la legge" è un discorso, e non dice quello che sostieni tu; se invece si passa al "cosa penso della legge", beh, puoi pensarne ciò che vuoi. Non mi addentro qui in quest'argomento visto che l'ho già fatto tante volte in passato.
paolor ha scritto:Ma alla fine si sono resi conto che è come cercare un ago in un pagliaio, non si poteva denunciare tutti coloro che prendevano da internet la musica, si infatti non potevano denunciare dei minorenni e incolpare i genitori di quello che facevano i loro figli attraverso la rete, le famiglie indagate sono state tantissime, alla fine è caduto tutto e la musica si continu a scaricare fino a quando qualche altro cervellone riuscirà a trovare un fermo. Ciao
Falsissimo, tanto è vero che in Francia hanno appena varato una legge molto restrittiva, e il governo italiano pensa di applicarla pari pari da noi. Dunque non lanciamoci in facili entusiasmi.