Ho trovato una parodia a dir poco assurda dei promessi sposi. Ve ne incollo uno stralcio:
Quel ramo della deviazione del canale sinistro della biforcazione dell'affluente del diversivo navigabile del fiume della cascata del ruscello dell'immissario del lago di Como che volge a mezzogiorno, contornato da monti, mari, colline, deserti, pianure percorsi da molte stradicciole, vien, quasi ad un tratto, a restringersi ed a diventare, per ampiezza, simile all'oceano Atlantico: qui si svolge il nostro racconto.
Ai piedi puzzolenti del monte Resegone, sur una di queste autostradicciole, camminava brut brutto il nostro Don din dan Abbondio che teneva le mani dietro la schiena e la testa bassa per paura di pestare qualche ***; lanciava i piedi avanti per vedere fino a che distanza riusciva a tirarli e mormorava tra sé e sé continue bestemmie.
Ad un certo punto però, vicino all'uscita Lecco est dopo l'autogrill, isso scorge due uomini appestati... ehm, appostati che avevan l'aria di volerlo fermare. "Cosa avrò mai fatto?" pensava tra sé "non avrò mica fatto dei torti, dei pasticcini o dolcetti a qualcuno?".
Ma quando raggiunse il bivio i due lo fermarono. Erano dei bravi. Uno dei due era seduto su un muricciolo alto 107 metri ed emetteva regolarmente 11 narco-rutti al secondo. L'altro, vestito da Madama Dorè, gli disse: "Signor curato..." piantandogli gli occhi in faccia "Cosa domanda?" rispose impaurito Din don dan Abbondio "Busta uno, busta due o busto Arsizio?" gli chiese il bravo. "Busta due" "Mmmh, ottima scelta... tanto erano tutte uguali... ora mi stia bene a sentire... il funeral.. ehm, il matrimonio tra Renzo e Luzia non s'ha da fare né ora né mai." Don din dan Abbondio rispose: "Ma veramente io..." Ma il bravosimac: "Silenzio! Altrimenti...".
Alle parole del pastamatic (che aveva la forza di 100 braccia) Abbondio rinunciò e di fretta prese il bivio per tornare a casa.
Questo é solo uno stralcio del primo capitolo il resto lo trovate qui:
http://www.geocities.com/SoHo/Square/4622/