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Convertire al mondo open source

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Postdi sephiroth_88 » 30/04/08 21:24

Noto che finalemente, anche nell'italia si sta sempre più aprendo a livello informattico al mondo opensource. La mia domanda è se uno ha esigenze da ufficio (e non farci girare l'ultimo crysis), perchè la gente continua a farsi male con windows? Per diffidenza, paura del nuovo o che? Se è possibile mi piacerebbe sentire le vostre opinioni. (non sapevo se postare in discussioni o software linux se o sbagliato chiedo scusa e mi rimetto al giudizio supremo dei moderatori) :oops:
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi nerolubo85 » 01/05/08 02:10

Io ho provato, ma forse è ancora troppo presto (in questo momento sto usando Linux e xp su due partizioni dello stesso HD).
Per uno con esigenze da ufficio come dici tu, OpenOffice è fantastico (anche se secondo me il foglio di calcolo non è ancora arrivato al livello di Excel), mentre Linux (ho ancora provato solo Ubuntu 7.10) per poter essere utilizzato in massa è ancora troppo bacato, poco compatibile e troppo difficile da usare per l'utente "scarso" e "medio-scarso" (che sono la maggioranza assoluta degli utenti).
Io amo Linux e l'open source, ma con il lavoro che faccio non mi garantiscono quello che mi offre xp (sigh! :cry: )
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi mundogrande » 01/05/08 10:11

Tempo fa avevo letto che vi erano ancora dei problemi nella conversione dei formati .odf in .doc e viceversa. SI perdeva la formattazione del testo.
Non so se con le nuove versioni i problemi sono stati risolti
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi gunter » 01/05/08 10:25

Ma anch'io sono ancora titubante sulla questione dei formati odf -> doc, però va detto che lo standard è .odf e quindi in realtà all'interno di un'azienda lo scambio dei documenti dovrebbe avvenire con uno standard e non come formato proprietario.
Il problema maggiore nella conversione si ha comunque con i file powerpoint lì le differenze di formattazione sono più lampanti...
Beh ovviamente dal mio punto di vista Gnu/linux non è complicato, nascono un po' di problemi solo se si possiedono periferiche poco supportate in cui bisogna leggere guide e documentazione per risolvere problemi... ;)
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi Dylan666 » 01/05/08 13:30

Motivi per i quali negli uffici non vogliono passare a Linux:

1) molte persone sono abituate a un certo tipo di interfaccia. Già Vista li turba, figurati tu Gnome o KDE

2) Preferiscono pagare qualcosa per avere un diritto di "prendersela" con chi a creato ciò che hanno acquistato se la cosa non funziona. Lo so ce comunque tanti poi non chiamano la Microsoft per maledirli e che pure Ubuntu offre supporto tecnico, prendila come una "sicurezza psicologica" più che altro

3) Tanti hardware non danno driver per linux. Se hai stampanti del genere e non vuoi cambiarle è un problema

4) negli altri uffici utilizzano Windows. Quindi ti mandano EXE, DOC, PPT, XLS. Utilizzare Wine o sperare che Open Office faccia funzionare il file ESATTAMENTE come sul pc di chi lo ha spedito può essere un problema

5) Windows è più facile da utilizzare. Linux ha ancora troppo bisogno della shell e degli editor che certe volte bisogna usare anche solo per mettere la corretta risoluzione al monitor. Windows 95 metteva a disposizione una interfaccia per questo già 13 anni fa-

6) perché Linux è creato da chi ha tempo da "perdere" col pc per chi ha tempo da "perdere" col PC. Ovvio che se hai la passione non è tempo "perso", ma esiste al mondo chi utilizza il computer come MEZZO del proprio lavoro e non come FINE. Gli "utenti normali" hanno bisogno del "Ripristina il file dal cestino nella posizione originaria" eppure su Gnome/Ubuntu 7.10 non c'è (e sempre in Windows 95 sì). Gli utenti hanno bisogno della "Finestra di conferma per lo spostamento dei file nel cestino" eppure pure questo Gnome/Ubuntu nella 7.10 non lo offrono. Quindi se per sbaglio premo "Canc" sulla tastiera non solo mi sparisce un file e non me ne accorgo, ma se me lo ritrovo nel cestino mi devo pure ricordare io dove stava, dato che l'OS non lo sa.

Naturalmente se hai programmato Gnome da linea di comando e cancelli i file sempre da linea di comando una cosa del genere non ti verrà mai in mente, ma se invece pensassi un po' alla gente per la quale stai facendo l'interfaccia grafica magari cacchiate di questo tipo non verrebbero fuori nel 2008

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... e-normale/

Diciamocela tutta: Windows lo sa usare pure una scimmia (ovviamente ciò ha pure aspetti negativi) mentre Linux no. Metti a confronto l'installazione di un driver su Windows e su Linux. Metti a confronto un Windows Update con una ricompilazione del Kernel. Se con Linux non hai una base di informatica, una base di lingua inglese, una connessione veloce per tirarti giù i file e tempo da spendere per leggerti la documentazione non vai da nessuna parte. Magari tutto questo è un po' superfluo per uno studio di avvocati o un commercialista...
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi gunter » 01/05/08 14:13

Windows è decisamente a prova di scimmia, ciò vuol dire che non è importante che tu sappia cosa stai facendo perchè tanto lo so io cosa vuoi fare e appena si richiede una configurazione particolare windows casca in difetto.
Sul fatto che linux e le varie distribuzioni abbiano ancora strada da fare per essere a prova di scimmia questo è un dato certo. Per un'azienda però c'è sempre la possibilità di affidarsi a red hat novell mandriva e altre che con le loro versioni a pagamento offrono assistenza tecnica, sviluppo driver e software, quindi tutto il problema hardware va decisamente in secondo piano.
Tempo da perdere e tempo da perdere, stai parlando di tutti i virus che infestano i computer dell'utente medio per caso?Quello è decisamente tempo perso. Inoltre ormai la stragrande maggioranza dei pc linux gira senza problemi, e ci sono distribuzioni che si auto-configurano in fase di installazione, al riavvio l'utente si ritrova già tutto bello e pronto.
Riguardo ai vari formati di testo, a me non pare che i .doc e compagnia siano degli standard iso, quindi le aziende a rigore dovrebbero utilizzare odf, pdf e docx (purtroppo quando microsoft paga paga bene IMHO), openoffice è gratuito oltre ad essere opensource, ma esistono altri pacchetti office più avanzati staroffice, Lotus, ecc... che non hanno problemi di questo tipo e costano meno del pacchetto di MS.
Le alternative, in alcuni settori (non in tutti per il momento), ci sono e sono anche buone...

P.s.: ti prego non farmi paragoni con win95 e win98 che sono nati per poter attrarre qualsiasi utente per la loro intuitività e non per far andare al meglio il pc...
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi gunter » 01/05/08 14:16

Ora ho letto un po' l'articolo, non vorrei offendere nessuno, ma mi ricorda molto l'ignoranza di un intervento di Ar**z*lla. Il tizio non ha neanche cercato nei menu disponibili le applicazioni e i tool...
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi Dylan666 » 01/05/08 15:43

gunter ha scritto:Windows è decisamente a prova di scimmia, ciò vuol dire che non è importante che tu sappia cosa stai facendo perchè tanto lo so io cosa vuoi fare e appena si richiede una configurazione particolare windows casca in difetto.

Giusto al 100%
Sul fatto che linux e le varie distribuzioni abbiano ancora strada da fare per essere a prova di scimmia questo è un dato certo. Per un'azienda però c'è sempre la possibilità di affidarsi a red hat novell mandriva e altre che con le loro versioni a pagamento offrono assistenza tecnica, sviluppo driver e software, quindi tutto il problema hardware va decisamente in secondo piano.

Se devo pagare l'OS tanto vale che spendo per Windows. Questo non è il MIO ragionamento, è quello dell'ufficio medio. Chi spende per Linux sa di entrare in un 3% (dico per dire) di utilizzatori del mondo che hanno quello stesso sistema. Se hai windows sei col resto del 90_e_passa %
Tempo da perdere e tempo da perdere, stai parlando di tutti i virus che infestano i computer dell'utente medio per caso?Quello è decisamente tempo perso.

Se il posto di lavoro di cui parliamo è "mediamente serio" c'è un antivirus centralizzato che copre molti dei casi, analizza la posta e i veicoli addizionali di infezione (MSN, IRC, P2P) sono bloccati per impedirne l'accesso. Ma mettiamo caso anche che ci sia una infezione ogni tanto. Vuoi mettere un sistemista che ti rimuova quello invece di uno da chiamare ogni volta che devi poco poco smanettare su linux perché ad esempio non ti riconsoce una tastiera USB? Ce lo vedi l'impiegato medio che va a trovarsi la soluzione on-line e la applica da riga di comando non avendo comunque idea di quello che sta digitando a schermo?
Inoltre ormai la stragrande maggioranza dei pc linux gira senza problemi, e ci sono distribuzioni che si auto-configurano in fase di installazione, al riavvio l'utente si ritrova già tutto bello e pronto.

Ne avessi mai trovato UNA che al riavvio ci fosse riuscito col 100% del mio hardware. Sarò sfigato, può darsi, ma o avevo periferiche troppo vecchie (e nessuno si sbatteva più per supportarla) o troppo nuova (non esistevano driver compatibili).
Riguardo ai vari formati di testo, a me non pare che i .doc e compagnia siano degli standard iso, quindi le aziende a rigore dovrebbero utilizzare odf, pdf e docx (purtroppo quando microsoft paga paga bene IMHO), openoffice è gratuito oltre ad essere opensource, ma esistono altri pacchetti office più avanzati staroffice, Lotus, ecc... che non hanno problemi di questo tipo e costano meno del pacchetto di MS.

Non tutti gli uffici sono passati a Word 2007, per loro il DOC è ancora l'unico formato che pensano possa esistere. Parliamo di gente che non sa nemmeno salvare due righe in TXT e pure gli appunti di una riga se li salva in DOC. Parliamo di gente incompetente, almeno in campo informatico, che non sa cosa sia Open Office (che comunque non è Linux), di posti in cui "rispettare gli standard informatici" non sa nemmeno cosa volgia dire. Non dico che ciò sia giusto. Dico che questo è il panorama di tante, tante, tante realtà istituzionali e di lavoro. Lo sappiamo che anora oggi tanti modelli burocratici (non solo del nostro paese) sono distribuiti in DOC e XLS. Questo è un dato di fatto.
Le alternative, in alcuni settori (non in tutti per il momento), ci sono e sono anche buone...
P.s.: ti prego non farmi paragoni con win95 e win98 che sono nati per poter attrarre qualsiasi utente per la loro intuitività e non per far andare al meglio il pc...

Bravo bravo e ancora bravo. Non sono ironico, dico veramente. Dovevano attrarre chiunque e ci sono riusciti. Windows Vista a fatto passi avanti sulla sicurezza ma cosa è accaduto? È stato criticato per l'interfaccia, per la lentezza, per l'incompatibilità hardware. I Driver non girano più a Ring0? Non importa. Il controllo account utente migliora un po' la sicurezza? Non importa. I permessi delle cartelle sono stati limitati ad esempio per directory a rischio come Programmi? Chissenefrega.

La gente vuole un pc veloce da saper usare subito. Questo ormai (purtroppo) vale più di tutto il resto. Deve essere veloce, intuibile, che non dia problemi qualunque cosa gli colleghi. Questo non lo fa Linux e lo fa poco Vista ed ecco il problema. Del Blaster/Sasser che ha infettato mezzo mondo non se ne ricorda nessuno. Ora XP è l'idolo di tutti...
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi zello » 02/05/08 12:25

Ma mettiamo caso anche che ci sia una infezione ogni tanto. Vuoi mettere un sistemista che ti rimuova quello invece di uno da chiamare ogni volta che devi poco poco smanettare su linux perché ad esempio non ti riconsoce una tastiera USB?

Beh, delle volte e per certe aziende il valore dei dati è tale da non poter rischiare di comprometterne la sicurezza o l'integrità. Non che in questi casi venga usato linux, ma già se non c'è windows uno dorme più tranquillo.
I Driver non girano più a Ring0

Ma dai? Sarà che vista manco me lo sono fumato (davvero: ho 2000, va benissimo per quello che deve fare, e neppure xp ha mai messo piede sulla mia macchina), ma giuro che non lo sapevo. So che sotto nt 3.51 i drivers della scheda video (meglio: l'intera sottosezione) giravano in ring 3 in una sorta di processo server che serviva gli altri processi. Poi, con NT4, visto che la macchina perdeva una montagna di tempo a fare context-switches (dal processo client al server, dal server su a ring0) e che senza le directX e i giochini sbarazzarsi di win9x era velleitario, hanno spostato tutto a ring0.
(ah, a proposito di win9x: quello non è un sistema operativo, è un'indescrivibile porcheria. Però non è vero che non fa funzionare al meglio il computer: proprio perché non ha problemi di sicurezza (semplicemente se ne frega), ed è un sottile strato di codice (scritto male, ma vabbé) sopra la macchina, è leggero da matti.

Infine, una nota: stamani ero in treno, e il terminale presente in carrozza per indicare velocità, prossima stazione, ritardi ecc mostrava un classico oops del kernel di linux (hard disk spaccato, root dir illeggibile). Il kernel aveva il suo tempo (2.6.8.1), ma almeno Trenitalia usa linux.
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi Dylan666 » 02/05/08 13:07

Non ci hai detto il tuo parere sulla cosa principale e davvero mi interessa sapere il tuo parere (uno che i sistemi operativi li conosce più di quanto li conoscerò mai io, e non lo dico per adularti): come mai Linux è ancora così indietro nei posti di lavoro, fatta eslcusione per gli ambiti particolari (es. Hosting Web, ricerca universitaria ecc.)?

Cioè perché il programma centrale di gestione delle FS è su Linux ma su centinaia di computer di uffici gira Windows?
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi zello » 03/05/08 14:01

Beh, in realtà non la penso molto diversamente da quanto è già stato detto.
Schematicamente:
- la Microsoft ha dettato nuovi standard, che ormai - pur essendo proprietari - sono considerati come irrinunciabili dalle aziende.
- l'installato Windows è ormai tale che nessuna software house - in particolare se piccolina - ha interesse a portare i suoi programmi su altre piattaforme, in quanto non ci sarebbe abbastanza domanda per garantire un ritorno all'investimento (e - detto tra parentesi - portare un programma pensato per Windows sotto un altro sistema è tutt'altro che una passeggiata). D'altra parte, l'impossibilità ad usare un determinato programma "strategico" sotto un'altra piattaforma limita le possibilità di un'azienda di passare ad altri sistemi operativi (e non parlo di Word, visto che OpenOffice ne è un clone più che decente; parlo degli applicativi specifici - che so io, quello per avvocati o per notai)
- corollario alla nota di prima è che risulta relativamente facile trovare sviluppatori per Windows (tutti i linguaggi), mentre un programmatore per altre piattaforme è una bestia rara che rischia continuamente di estinguersi (qualcuno di voi programma in objective-C per Mac OSX?)
- Windows sacrifica sicurezza (a volte) e flessibilità (sempre) in nome della semplicità; linux fa il sacrificio opposto, alcuni sistemi (mi viene in mente OpenBSD) fanno della sicurezza il principio base. Il mercato - purtroppo o per fortuna, a seconda delle opinioni - chiede un elettrodomestico semplice, non flessibile né sicuro (*)
- chi fa programmi open-source lo fa per interesse personale; il più delle volte, non considera centrale o interessante né documentare il proprio software, né fornirlo di un'interfaccia anche solo comoda. E queste sono cose che invece fanno la differenza per l'utente finale (emacs è bello quanto volete, ma ha tre miliardi di scorciatoie di tastiera a cui non mi abituerò mai; vim mi è cordialmente antipatico per lo stesso motivo; l'editor di Visual Studio se li mangia entrambi in un boccone, in quanto a produttività )
- chi contribuisce al kernel - a volte per motivi scioccamente ideologici - tende a rendere la vita impossibile a chi scrive drivers. Anche per chi fa drivers con il sorgente disponibile e modificabile, pur se con licenza commerciale: il 2.6.24 ha reso il driver del mio modem incompilabile (perché qualcuno ha deciso di modificare la #define SA_SHIRQ in IRQF_SHARED, mica per chissà quali cambiamenti tecnologici; io ho corretto, ma io mastico un po' di C: quanti utenti finali potrebbero fare lo stesso?). Il kernel 2.6.25 ha reso non utilizzabile tutto il sottosistema usb ai moduli non-gpl (e il mio modem è un pci, però il driver è compilato assieme al driver di un modem usb, che ovviamente non compila più(**). Modifica al makefile e problema risolto, ma ancora una volta: quanti hanno la capacità di farlo?). Tra l'altro, questa decisione "politica" per spingere verso l'open source rende inutilizzabile ndiswrapper... Su questo punto preciso c'è un documento distribuito nella directory Documents del kernel di linux, chiamato stable_api_nonsense.txt, che personalmente non condivido, e che la dice lunga sulla mancata volontà di farne un sistema operativo di massa.
- nessuna azienda, oggi come oggi, ha in casa le conoscenze per amministrare il proprio sistema informatico: di solito esternalizza. Le società cui vengono affidati questi "appalti" hanno solitamente una competenza specifica nei prodotti Microsoft, e ben si guardano da altre soluzioni. L'unico settore che avrebbe un interesse "ideologico" a promuovere un prodotto non strettamente commerciale, e a favorire standard non proprietari, è il settore pubblico, ma mi pare che si stia muovendo in ordine quantomai sparso.
- infine, una nota: basta dire che linux è tecnologicamente superiore. Windows ha punte di eccellenza tecnologica, e un kernel ben affidabile. Che poi le impostazioni di default siano discutibili - sempre per facilitare l'utilizzo, beh, questo è un altro discorso. Che tra l'altro qualche distro sta ereditando, visto che - che so io - in Ubuntu il primo utente può scalare a root senza alcuna password che non sia la sua; oppure può leggere serenamente /var/log/messages, senza neanche scomodarsi a diventare root.


In pratica: la battaglia è persa, in primis perché nessuno voleva davvero vincerla. Detto questo, naturalmente:
Codice: Seleziona tutto
zello@zello:/$ uname -a
Linux zello 2.6.25 #1 PREEMPT Sun Apr 20 14:14:44 CEST 2008 i686 GNU/Linux

...e in casa mia non si usa altro per connettersi (mia moglie - che non si può dire interessata dall'informatica - non ha neppure un account sotto windows).

(*) io non penso che un computer sia un elettrodomestico per tutti, non più di quanto un Cessna sia un mezzo di trasporto per tutti (compresi quelli senza brevetto di volo). Se volete, possiamo parlare di questa questione, perché ritengo che rendere facile a tutti i costi cose necessariamente complicate sia all'origine di molti problemi di oggi, non solo informatici
(**) anzi, sto cercando di portare il driver in userland, o di riscriverlo sotto gpl, ma non ho il modem. Qualcuno ha un softmodem usb con pci-id 0483:7554 (dovrebbe trattarsi di un Thomson 56k Softmodem; ora la Thomson è stata fusa nella STMicroelectronics, ma sul loro sito non ho trovato traccia di winmodems)?
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Re: Convertire al mondo open source

Postdi piercing » 10/05/08 14:34

zello ha scritto:- infine, una nota: basta dire che linux è tecnologicamente superiore. Windows ha punte di eccellenza tecnologica, e un kernel ben affidabile. Che poi le impostazioni di default siano discutibili - sempre per facilitare l'utilizzo, beh, questo è un altro discorso. Che tra l'altro qualche distro sta ereditando, visto che - che so io - in Ubuntu il primo utente può scalare a root senza alcuna password che non sia la sua; oppure può leggere serenamente /var/log/messages, senza neanche scomodarsi a diventare root.


come sempre zello, la tua capacità di sintesi è meravigliosa.... sottoscrivo questo tuo pezzo almeno un milione di volte...

gli odierni sistemi microsoft (di famiglia NT, quindi 2k, XP, Vista) sono con certezza dei gran bei pezzi di tecnologia... renderli sicuri è gioco da ragazzi, se solo e minimamente ci si preoccupasse di sicurezza. Esistono regole basilari, che TUTTI ignorano, e cominciano ad essere ingnorate, come dici, anche dalle distro "user friendly" di Linux. Raggiungeranno popolarità, ma subiranno gli stessi difetti di win... è un legame inscindibile.

Faccio sempre la stessa domanda... quanti utilizzano il proprio PC Windows con privilegi a livello "user"? non credo ce ne sia uno solo qui dentro... eppure vi assicuro che un Windows in queste condizioni è capace di durare anni (almeno la stessa durata dell'hardware) senza avere alcuna manutenzione software e con utilizzo quotidiano con esigenze di ufficio.

Sebbene per me la via da perseguire è tutt'altra... cioè "sistemi operativi" centralizzati... thin client... e compagnia bella... (comincio a vedere qualche piccolo passo in tal senso... google docet... come sempre).

E' un ragionamento filosofico e culturale ad oggi, lo dico da quando metto mano sui PC (e vi assicuro che erano tanti anni fa). L'informatica è ad oggi l'unico settore tecnico che non è visto necessario e per il quale si può tranquillamente non studiare. I PC nel 90% delle aziende sono in mano allo smanettone, o all'amico che "ci capisce di internet", invece che a strutture professionali, ma per il rubinetto che gocciola si chiama sempre l'idraulico e lo si paga profumatamente.

Ci arriveremo, quando i PC saranno ovunque, è solo ancora troppo presto...
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