Intervistato Gary Bouton
DigitalValve pubblica un'interessante intervista a Gary Bouton. Per leggere l'intera intervista cliccate qui, di seguito riporteremo solo la prima domanda.
Gary David Bouton si afferma nel campo della grafica/arte digitale dopo vent'anni passati come grafico "tradizionale", collezionando fino ad ora ben sei premi internazionali in Desktop Publishing e graphic design.
Esperto Art Director pubblicitario, è anche autore per eFUSE.com e Corel's Design.com. Le sue pubblicazioni comprendono libri su CorelDRAW, Internet, modellazione 3D e multimedia (nonchè molti articoli che si possono trovare in rete circa il web design), e il suo nome è ormai entrato nell'Olimpo della grafica mondiale.
1)digitalvalve.net: Immaginiamo che il 95% delle interviste che ti sono state fatte abbiano esordito con qualcosa tipo "dicci qualcosa sulla tua carriera", vero? Noiosetto, eh? Beh, stavolta le cose andranno un pochino diversamente: digitalvalve.net è ubicata dal punto di vista geografico in Italia, e concentrandoci sulla nostra situazione possiamo affermare che ci sono due differenti realtà: una in cui 2 o 3 grossi studi di grafica o pubblicità possono dettar legge sul mercato con prezzi più alti dell'Everest e committenti da tutto il mondo e una in cui i piccoli e medi studi sono annichiliti in un circolo vizioso di povertà, potendo solo contare su piccoli clienti che pagano modesti corrispettivi... Noi crediamo che non manchino certo di creatività o scrupolo sul lavoro, ma questo stato di cose è drammaticamente grave: i giovani talenti che ambiscono a divenire buoni grafici professionisti studiano sodo (e ti ricordo che qui nel nostro paese non esiste un titolo di studio per la grafica riconosciuto dallo Stato, con norme e procedure... Simili iniziative sono purtroppo solo di natura privata...), fanno pratica per anni, poi provano ad "avvicinarsi" ad uno studio di grafica o pubblicità... per poi sentirsi dire "spiacente, non hai mai lavorato altrove, non possiamo prenderti in prova qui". Qualunque studio dice questo, ma come può un giovane grafica-dipendente realizzare i suoi sogni se nessuno offre lui la possibilità di fare esperienza nel mondo del vero lavoro commerciale? Quale è la tua opinione riguardo questa assurda condizione (onorari irrisori, nessun tipo di riconoscimento pubblico al punto che non esiste la professione di "grafico", nessun posto in cui studiare, nessuno in cui fare poi pratica ed esperienza...)?
Gary David Bouton: Beh, questo chiama in causa la classica definizione di "bootstrapping" [letteralmente "allacciarsi gli stivali", con gioco di parola di "boot" = stivale o partenza, che potremmo rendere con "partenza sicura", NdTrad.]; crei il bisogno per il tuo talento e poi ti fiondi nel contesto da te creato. Seriamente, io non ho mai visto una situazione in cui NESSUNO ingaggiasse... Può essere duro quanto vuoi, ma io non riesco a credere che NESSUNO sia disposto a dare un'occhiata ad un nuovo, notevole talento. Come iniziai io, poniti un'ideale settore in cui vorresti lavorare e mostrati positivamente irresistibile a chi ci lavora... Falli sentire come se non potessero vivere senza il tuo talento. Se suona infattibile, beh, sappi che lo è, ma che altre possibilità hai? I talenti ignorati sono una loro esclusiva colpa. Di fronte a te si pongono due compiti: il primo è esser grande in ciò che fai e il secondo è farlo comprendere ad una ditta.