Microsoft chiude i conti in Minnesota
Non si conoscono tutti i dettagli di una intesa che pone fine ad una class-action per la quale si richiedevano compensazioni pari a 500 milioni di dollari I rappresentanti legali di cittadini del Minnesota e Microsoft sono finalmente giunti ad un accordo con il quale, se il giudice nei prossimi mesi darà il suo via libera, si chiude una delle più complesse cause class-action affrontate dal big di Redmond, procedimenti collettivi a cui partecipa una molteplicità di consumatori.
La questione era nata dall'accusa secondo cui i prezzi di mercato tanto di Windows quanto della suite Office di Microsoft, secondo molti consumatori sarebbero stati gonfiati in modo illegale. Un'accusa che Microsoft ha sempre rigettato con forza. Sebbene l'intesa sia stata confermata dalle parti, ancora non ne sono chiari tutti i termini, soprattutto dal punto di vista economico. Ciò che si sa è che i procuratori nel corso del procedimento avevano chiesto compensazioni per coloro che hanno aderito alla class-action pari a 500 milioni di dollari. Non solo, soltanto nei prossimi mesi il tribunale che si occupa della cosa farà sapere se l'intesa raggiunta è sufficiente per considerare chiusa la vicenda.
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