Programmare Unix vent'anni dopo
Marc Rochkind ha recentemente pubblicato la seconda edizione di Advanced Unix Programming ed in un breve articolo apparso su Informit, egli riassume i principali cambiamenti di UNIX dal 1984 a oggi.
Sorprendentemente, molte cose sono rimaste simili, e molto del codice di esempio scritto per l'edizione 1984 del libro continua a funzionare. Ovviamente ci sono stati dei cambiamenti, ma solitamente si tratta di aggiunte a quello che già esisteva negli anni ottanta.
Ad esempio, se le principali system call non sono cambiate, molte altre se ne sono aggiunte, passando da una settantina a circa 300, se si escludono quelle che fanno parte della libreria standard del C.
In tema di linguaggi, C++ e soprattutto Java stanno gradualmente prendendo il posto del C, soprattutto per quanto riguarda gli applicativi. Inoltre è cresciuta l'importanza dei linguaggi di scripting e di quelli legati al web, come XML e XSLT.
Il C rimane comunque importante per capire cosa succede dietro le quinte di Unix, in particolare quando si verificano errori nel codice.
D'altra parte molti programmatori usano Unix come sistema ma lavorano e si interfacciano con Oracle, Apache o altri sottosistemi. In questo caso la conoscenza del C non è indispensabile, mentre sembra diventarlo quando si vuole scrivere del codice veramente portabile.
In ogni caso è sempre più improbabile che qualcuno sviluppi codice per una versione specifica di Unix o Linux, basta pensare alla crescente importanza degli standard, come le specifiche di Open Group.
La programmazione cambia (non solo per Unix), e si programma sempre meno a contatto con gli strumenti di base, che fondamentalmente però rimangono quelli. Queste sommariamente le conclusioni che trae Marc Rochkind.
Articolo apparso su Informit
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