Minix from scratch
Dopo le recenti polemiche tra Andrew S. Tanenbaum, il creatore di Minix, e Ken Brown della Alexis de Tocqueville Institution, in relazione alla vera paternità di Linux, che secondo l'istituto risale a Minix stesso almeno in parte, ecco il nascere di un progetto proprio su Minix: il progetto MFS (Minix From Scratch) ovvero Minix riscritto da zero.
Questo progetto si ispira a LFS (Linux From scratch) di Gerard Beekmans, che è un progetto per compilarsi una propria distribuzione Linux da zero, senza l'uso di pacchetti pre-compilati.
I siti del progetto sono mfs.sunsite.uk e minixfromscratch.com. Lo scopo è il medesimo di LFS, quindi non ricreare un clone di Minix o riscriverlo, ma documentare in maniera chiara il funzionamento del sistema operativo ed i passi necessari per compilare i sorgenti. Questo riguarderà il processo di boot, il kernel, i processi, IPC e i dispositivi, ma non si limiterà a questi.
Si cercano quindi sviluppatori che si uniscano al progetto, mentre nel forum si discute il da farsi.
Minix è un sistema operativo basato su Unix, soprattutto creato a scopo educativo, che non si basa sui sorgenti dell'originale Unix della AT&T. È disponibile in due versioni: la 1.5 per piattaforme Intel, Macintosh, Amiga, Atari e SPARC e la 2.0, per processori dal 8088 al Pentium; in quest'ultimo caso Minix può essere compilato a 32 bit se si dispone di almeno un 386.
I requisiti sono quindi veramente minimi, da un floppy disk di 5.25" e 640K di RAM, per sistemi a 16 bit, a minimo 2 MB di RAM per la versione a 32 bit, che può essere installata anche su disco rigido.
Per saperne di più visitare il sito ufficiale.
Articolo tratto da Programmazione.it
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