Anni di carcere per un cyberdissidente cinese
Anni di carcere per un cyberdissidente cinese
Giornalista, aveva voluto raccontare le proteste contro le leggi di sicurezza varate ad Hong Kong nel 2003. Ora pagherà per la sua colpa
Alza polvere in queste ore un nuovo caso di libertà di espressione negata nella Repubblica Popolare Cinese. Li Jianping, giornalista freelance e imprenditore residente nella provincia orientale di Shandong era stato arrestato con l'accusa di "incitazione alla sovversione dei poteri dello Stato" condotta attraverso la pubblicazione di alcuni articoli su siti cinesi d'oltreoceano durante l'anno 2003. La pena comminatagli è di tre anni di prigione.
Ad informare sull'ennesimo caso che dimostra l'inasprimento dell'azione di censura e contrasto da parte dell'apparato di potere della dittatura comunista nei confronti dei dissidenti cinesi che agiscono nella Rete è l'Information Centre for Human Rights and Democracy. L'assistente del legale di Li Jianping ha confermato la sentenza, che risale a questo aprile, ma non ha fornito ulteriori dettagli sulla faccenda...
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