Anonymous attacca 650 siti israeliani
Quando l'IDF (Israel Defense Forces) ha cominciato l'azione militare contro Hamas a Gaza (come annunciato dall'IDF su Twitter), Anonymous ha dichiarato la sua guerra su #OpIsrael. Tra le vittime troviamo migliaia di indirizzi email e di password, centinaia di siti web israeliani - sia del governo che di privati -, oltre ai database della Banca di Gerusalemme e del Ministero degli Esteri.
Fino ad ora ci sono stati centinaia di takedown e di defacciamenti a seguito degli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service): un Pastebin che cerca di elencarli tutti ne conta 659. Non tutti sono ancora irraggiungibili, ma alcuni lo sono e altri sono ancora defacciati.
Un altro AnonPaste elenca oltre 2.000 indirizzi email, la maggior parte dei quali include la relativa password. Pare questi siano stati presi dal database MySql di dirotmodiin.co.il, un sito per la ricerca di case in Israele. Molti degli indirizzi email sono su domini israeliani, ma ci sono anche account su Gmail, Hotmail e Yahoo.
Anonymous sembra anche essere riuscito a cancellare un paio di database di alto profilo (Bank of Jerusalem e il Ministero degli Esteri) anche se siamo abbastanza sicuri che esistano dei backup per questi dati, per cui il danno qui è relativamente minimo.
Pare che il semplice attacco dell'esercito israeliano a Gaza non sia stato sufficiente a scaturire l'ira di Anonymous, ma quando Israele ha minacciato di voler tagliare l'accesso a Internet e alle telecomunicazioni, ha attraversato una linea nella sabbia e Anonymous si è sentita in dovere di intervenire.
Anonymous sembra essere pronto a scontrarsi con i gruppi più diversi. Tra le tante vittime ricordiamo: dopo essere stato un paladino per WikiLeaks, adesso lo condanna, ha attaccato la Polizia Italiana a causa dello scontro con i No TAV e ha rivelato l'identità presunta dell'aguzzino di Amanda Todd.
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