Anonymous dichiara guerra a WikiLeaks
Dopo che WikiLeaks ha eretto un paywall nel tentativo di raccogliere fondi, Anonymous, il gruppo di hacktivisti che supporta Julian Assange e il suo sito, si è visto offeso e ha annunciato di non supportare più WikiLeaks.
WikiLeaks ha problemi finanziari dal 2010, quando Visa, Mastercard e PayPal hanno smesso di accettare pagamenti diretti a WikiLeaks. In un disperato tentativo di raccogliere nuovi fondi che possano supportare l'infrastruttura del sito e il fondo di difesa personale di Julian Assange, il 10 Ottobre, WikiLeaks ha eretto un paywall - una schermata che in questo caso non permette di accedere alla pagina richiesta a meno di non condividere la campagna via Twitter o Facebook o dietro un pagamento - davanti alla sezione Global Information files.
Anonymous se l'è presa e, dopo un acceso scambio su Twitter, WikiLeaks ha rimosso brevemente il paywall, per poi re-istituirlo il giorno seguente, l'11 Ottobre.
A questo punto Anonymous ha deciso di tagliare tutti i rapporti con WikiLeaks dichiarando che:
Fino a oggi, neanche UN membro dello staff di WikiLeaks è stato accusato o incarcerato. Anonymous, invece, ha 14 membri accusati - che rischiano 15 anni di prigione - a causa delle proteste online fatte in nome di WikiLeaks: e Jeremy Hammond è in carcere con una sentenza di 20 anni per avere fornito i file di Startfor GI. Senza dimenticarci dell'eroico Bradley Manning, che sta marcendo nella prigione di Ft. Leavenworth rischiando di passarci tutta la vita.
Nonostante ciò, WikiLeaks ha scelto di disonorare e di insultare Anonymous e tutti gli hacktivisti prostituendo i file Stratfor e tutte le altre informazioni che Hammond e Manning sono accusati di aver fornito.
Assange ha risposto che i fondi sono vitali per la continuata esistenza di WikiLeaks e che un paywall che può essere aggirato semplicemente con un tweet non è, in ogni caso, un vero paywall.
"Anonymous non rischierà più la prigione per difendere WikiLeaks o Julian Assange dai loro nemici," ha continuato Anonymous. "Anonymous non fornirà più materiale a WikiLeaks. Anonymous volta la schiena a WikilLeaks. WikiLeaks ha, con le sue azioni delle ultime 48 ore, tradito Anonymous e ha perso il più grande e potente alleato."
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