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Bollette: per l'UE niente asterischi sui numeri

Condividi:         ale 28 Ottobre 04 @ 17:00 pm

Due decisioni della Corte di Giustizia europea potrebbero obbligare i gestori di telefonia europei a rendere più chiare e trasparenti le bollette.

La Corte di Giustizia europea è stata chiara: la legislazione europea sulla privacy non può essere usata dagli operatori di telefonia come scusante per nascondere il dettaglio delle chiamate. La Corte ha anche ribadito che il dettaglio delle chiamate deve essere fornito all'utente gratuitamente, senza applicare costi aggiuntivi.

A invocare l'intervento della Corte di Giustizia la Commissione Europea, intervenuta contro l'Austria e contro la Francia.

Secondo la Commissione, la legislazione austriaca non rispettava le direttive europee, impedendo agli utenti di ricevere bollette chiare e trasparenti. La Francia è stata invece chiamata in causa per la portabilità del numero.

"Le bollette telefoniche standard devono contenere gratuitamente tutti i dettagli che permettono all'utente di controllare ogni singola chiamata effettuata" si legge nella sentenza contro l'Austria.

Il governo austriaco aveva tentato di opporsi alla Commissione sostenendo che le bollette "oscurate" erano necessarie per rispettare la direttiva europea sulla protezione dei dati personali (98/10/EC) e che solo con costi aggiuntivi l'operatore poteva fornire i dettagli.

"La decisione della Corte afferma un precedente importantissimo per la telefonia europea: l'utente ha il diritto di ricevere gratuitamente i dettagli per ogni chiamata per cui paga" ha commentato il commissario per la società dell'informazione, Olli Rehn. “Se i gestori desiderano fornire dettagli supplementari a prezzo maggiorato, e gli utenti sono disposti a pagare per questo, non c'è alcun problema. Ma i dettagli di base vanno forniti gratuitamente e devono permettere all'utente di sapere per cosa sta pagando".

Ricordando che non esiste una bolletta telefonica europea standardizzata, la Corte di Giustizia ha comunque condannato l'Austria perchè le bollette permettono di sapere solamente il numero di chiamate fatte ad una certa ora, senza indicare i numeri chiamati. "Un sistema - si legge nella sentenza - che permette solamente di conoscere il numero di chiamate e l'ammontare totale della bolletta non permette all'utente di verificare la correttezza degli addebiti chiamata per chiamata e viola dunque l'articolo 14 della direttiva 98/10/EC".

Per l'Italia non è ancora chiaro se cambierà qualcosa: i numeri sono forniti ad oggi oscurati delle ultime 3 cifre, espediente che sembra poter mettere al riparo da contestazioni i gestori di telefonia.

La Corte ha anche condannato la Francia, colpevole di non aver reso disponibile il servizio di portabilità del numero su numerazioni non geografiche (numeri verdi, numero ad accesso ripartito) di rete fissa. L'azienda che voleva abbandonare un operatore per passare ad un concorrente, doveva abbandonare tutti i numeri non geografici attivati, con evidente danno economico. La Corte ha ribadito che i numeri non geografici, al pari dei numeri fissi comuni e dei numeri di cellulare, devono poter essere portati da un gestore all'altro senza restrizioni.

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