Cina, la censura di stato contro proxy e VPN
Si alza ancora la Grande Muraglia Digitale, con un aggiornamento che identifica e blocca in automatico tutte le scappatoie per il libero accesso ai siti filtrati.
Nuovi controlli di stato per rinforzare le fondamenta della Grande Muraglia Digitale, l'esteso meccanismo di filtraggio adottato in Cina per limitare la navigazione cibernetica dei numerosi netizen asiatici. Nell'ultima ondata di restrizioni il governo di Pechino ha puntato il mirino contro le Virtual Private Network (VPN), le scappatoie informatiche sfruttate dagli utenti per accedere a tutti quei servizi bloccati in patria.
Dai social network Facebook e Twitter al servizio di hosting Google Drive, cittadini e aziende operative in Cina hanno segnalato forti rallentamenti nella connessione ai siti pericolosi, non riuscendo più ad accedere ai servizi proxy per l'aggiramento dei blocchi imposti dal governo asiatico. "Per noi è una catastrofe" ha commentato un anonimo imprenditore locale...
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