Contrappunti/ Il Faletti perduto
Molto scalpore ha suscitato in rete l'intervista di Anna Masera a Giorgio Faletti pubblicata su La Stampa. Forse perché l'argomento della chiacchierata non era la trama del prossimo giallo dell'ex comico piemontese felicemente convertito alla scrittura noir, ma la sua recente fragorosa ed inattesa trasformazione in testimonial di una campagna del governo contro la pirateria.
Come tutti sappiamo, le questioni che ruotano attorno all'evoluzione del copyright ed alla pirateria dei contenuti in rete e fuori, sono varie e generalmente assai complesse. Difficile per chiunque farne materia per uno spot di 30 secondi. E nemmeno si può pretendere che il primo scrittore di successo, prestato gratuitamente al messaggio informativo della Presidenza del Consiglio, debba essere un esperto della materia.
...continua News tratta da Punto-informatico.it
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Un commento a "Contrappunti/ Il Faletti perduto":
Ho letto tutta la recensione con l'intervista a Faletti, dire che è farneticante
è dire poco!.
Interessante invece la conclusione del giornalista Mantellini:
Oggi, in tempi di trasformazione digitale dei contenuti, la "cultura vera del
copyright" è lontanissima dalle cognizioni di quanti ne violano le norme.
Nessuno spiega ai cittadini, magari utilizzano Faletti come testimonial, che i
9/10 dei libri pubblicati per esempio in USA negli anni 30 del secolo scorso
sono tenuti fuori dal pubblico dominio ( e quindi non consultabili, non
riproducibili in rete, non ristampabili) perché Disney continui a guadagnare
milioni di dollari di royalty su Topolino. Nessuno spiega agli italiani, usando
il viso simpatico di un ex comico diventato scrittore di successo, che ampie
fasce della "cultura" sono condannate all'inutilizzo ed all'oblio per decenni
anche se non generano un centesimo per i suoi creatori nè per i loro eredi,
perché si deve mantenere un sistema di diritti ormai vecchio e non più
attuabile, per lo meno da quando i substrati di archiviazione sono diventati
bit.