Copyright, la rivoluzione Drm pronta a cambiare il digitale
Comprare un album musicale, un film o un videogioco sta per diventare un'esperienza molto diversa da quella che è stata finora.
Il tutto a causa di una piattaforma software che si sta diffondendo tra i produttori: i Drm (Digital right management). Significa pressappoco gestione (informatica) dei diritti d'uso del prodotto.
È una novità che entrerà nella vita di ciascun utente; è già familiare a coloro che sono pratici di Internet e di nuove tecnologie, perché i Drm sono ormai usati di norma nei film, canzoni e videogiochi scaricabili dai portali degli operatori (in primis, Rosso Alice, di Telecom). Hanno due funzioni principali: ostacolano la pirateria e danno vita a forme alternative di uso dei contenuti. Non mi interessa conservare quel film per sempre? Bene, posso acquistarlo, a prezzo ridotto, in una versione dove i Drm mi permettono l'uso soltanto per un mese. Questo, in particolare, "è uno scenario futuro, ma diventerà presto attuale": parola di Fabrizio Albergati, direttore Windows Client presso Microsoft, azienda autrice del tipo di Drm che è adesso il più popolare al mondo.
Che i Drm siano pronti per fare il salto verso il pubblico di massa lo dimostrano anche due annunci dei giorni scorsi. Sony ha detto di avere già cominciato, da un paio di mesi, a usare i Drm sui Cd musicali (una decina di titoli, finora); Intel (il principale produttore di chip al mondo) ha annunciato che il nuovo processore per computer, il Pentium D, avrà un Drm integrato.
continua news tratta da gnomixland.com
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