Da e-lettori a cittadini in Rete
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Le conclusioni dell'inchiesta: Internet può ancora far crescere la democrazia
UNA SETTIMANA DOPO la conclusione del viaggio lungo tre mesi tra i siti dei partiti italiani impegnati in campagna elettorale, la sensazione più forte che ci ha assalito è stata la seguente: che volessero soltanto il nostro voto?
Una delusione da “sedotti e abbandonati”, o quasi. Il “quasi” ci sta perché, per rimanere veramente delusi, bisogna che prima ci siano state grandi aspettative; e non era certo questo il caso. Certo stupisce la strepitosa rapidità con cui la politica nostrana ha smontato la baracca internettiana appena dopo la proclamazione degli eletti. Homepage stantie, frasi-lapide lasciate a imperitura memoria dell’esito delle urne (“dieci milioni”, “un milione”, “centomila grazie!”, a seconda dei casi), segnali di “lavori in corso” piantati a vagheggiare futuribili ammodernamenti, e persino qualche sfacciatissima (ma almeno sincera, e forse quindi da apprezzare maggiormente) chiusura del sito.
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