E-mail e colleghi: vietato sparlare
La sentenza è la numero 16425 della Quinta sezione penale.
Tale sentenza ha stabilito che sparlare di un collega via e-mail equivale a ingiuria e può costare un processo.
La storia è reale e racconta di Gino un impiegato che scrive un'email nella quale definisce Amelia una sfacciata. Quest'ultima, grazie ad una copia dell'email finita chissà come nel cassetto della scrivania, apprende il tutto e querela il collega.
In primo e in secondo grado Gino è stato assolto perchè "il fatto non sussiste", ma la Cassazione ha rivoluzionato il tutto: l'uomo rischia una condanna penale e un risarcimento da pagare.
Un commento a "E-mail e colleghi: vietato sparlare":
attenti che se bofonchiate su quell'idiota del vostro capo mentre siete in
macchina col cellulare bluetooth, l'NSA, tramite Echelon ve lo intercetta e poi
... ci si vede in tribunale!
ma è possibile che la gente non abbia proprio niente da fare se non ste cause
insulse?