Enel vs. Ebiscom
Le strade restano, ufficialmente, tutte aperte. E nessuno si sbilancia: Enel e E.Biscom si affrettano infatti a commentare che nessun incarico è stato dato alle banche d'affari. Ma l'ipotesi di una fusione tra Wind e la società di Silvio Scaglia prende corpo.
E i generali sarebbero in campo per le grandi manovre di perlustrazione in
vista di una stretta. Ieri il direttore Finanziario del gruppo elettrico Fulvio Conti ha incontrato il patron di E.Biscom. E nonostante le note con cui le due società oggi smentiscono possibili incarichi in questa direzione agli advisor, il mercato scommette sull'operazione. Come dimostra l'andamento del titolo della società di Scaglia che oggi ha messo a segno un progresso del 5,31% a 48,17 euro in una seduta che ha visto il Nuovo mercato chiudere in rialzo del 2,05%. Più freddo invece su Enel che ha chiuso in rialzo dello 0,21% a 7,1 euro.
Sul tavolo ci sarebbe - spiegano fonti di mercato - una fusione di Wind con E.Biscom per dar vita ad una Newco che vedrebbe il gruppo di Paolo Scaroni acquisire il controllo di maggioranza (intorno al 60%) mentre la quota di Scaglia si diluirebbe al 15%, quella della famiglia Micheli al 6% e la partecipazione di Aem scenderebbe al 5%. Un primo passaggio che vedrebbe la Newco - 'Fastwind' il nome su cui già qualcuno è pronto a scommettere - articolata in tre divisioni di business: telefonia mobile, telefonia fissa e larga banda tv. E che sarebbe seguita, a stretto giro, da un alleggerimento della presenza dell'Enel, determinato ad uscire - entro i prossimi 24 mesi - dalle tlc.
In questa direzione l'architettura dell'operazione allo studio vedrebbe così programmato un successivo aumento di capitale con, sulla carta, due ipotesi: un collocamento di una quota sul mercato o l'ingresso di un nuovo operatore. I rumors scommettono su quest'ultima opzione che riaprirebbe la strada a France Telecom o, in alternativa, alla spagnola Telefonica con
la quale - riferiscono indiscrezioni di mercato - si registrerebbero contatti in corso. Al termine di questo passaggio l'Enel, che potrebbe deconsolidare i 7 miliardi di debiti che gravano sulla società di tlc, punterebbe a ridurre
la propria partecipazione nella Newco ad un 30%. Per poi mettere, in un secondo momento, sul tavolo anche l'ipotesi di un completo disimpegno.
La fusione con E.biscom ed il piano allo studio di certo consentirebbe una continuità industriale a Wind e farebbe rimanere la società di tlc in mani italiane, scongiurando l'ipotesi di un passaggio oltrefrontiera che non sembra gradito al Governo. Come lasciato intendere anche oggi dal Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri secondo il quale "France Telecom è un grande gruppo, ma ha tanto da fare in Francia: ha molti debito, molti problemi e una procedura aperta presso la commissione europea in tema di aiuti di Stato".
"Il governo - ha detto ancora il ministro - non si occupa di trattative, ma credo che sia importante, visto che Wind ha raggiunto gli obiettivi di crescita e di bilancio previsti, seguire con grande attenzione quello che accade. Credo che non debba né interferire in eventuali trattative, né esimersi da valutazioni di carattere strategico".(ANSA).
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