Facebook, ecco il colpevole del flop a Wall Street
Sono passati più di tre mesi dal debutto in borsa e il New York Times accusa il possibile responsabile del fallimento.
È un giorno che Mark Zuckerberg non dimenticherà mai. E non è quello felice del suo matrimonio con Priscilla Chen, ma quello terribile che lo ha preceduto di poco. È il 18 maggio 2012: quello del disastroso debutto di Facebook a Wall Street, quello in cui una delle Ipo più ricche di soldi e aspettative della storia, si è trasformata in una delle più catastrofiche. E l'incubo non è ancora finito: il valore delle azioni ha continuato a scendere negli scorsi mesi, raggiungendo il prezzo di poco più di 18 dollari dai 38 di partenza, e l'azienda ha perso più di 50 miliardi di dollari in valore di mercato. Dopo oltre 90 giorni è giunto il momento di trovare un colpevole.
E il New York Times in proposito non ha dubbi: la colpa è tutta (quasi tutta) di David Ebersman, il poco noto al di fuori dell'ambiente direttore finanziario di Facebook. Certo, parte della responsabilità va alle banche di Wall Street che hanno condotto l'asta e ai black-out di Nasdaq...
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