Facebook e Frictionless Sharing, tanti dubbi
Il recente lancio da parte di Facebook di quello che Zuckerberg ha chiamato "condivisione senza attrito" ha sollevato un ondata di dubbi sul fatto che sia una aggiunta significativa a solamente una invsione della privacy.
"Frictionless Sharing" da la possibilità alle apps di servizi quali Spotify o editori come un quotidiano, di postare le attività di un utente sul proprio Wall senza che sia necessario cchiedere il permesso all'interessato. Vi iscrivete alla pagina del vostro quotidiano preferito e loro possono pubblicare sul loro wall il vostro più recente status nel quale parlate di qualcosa di privato (per quanto possa essere privato uno status su facebook)... giusto un esempio per far capire uno scenario che potrebbe presentarsi.
Alcuni gruppi di avvocati pensano che sia la seconda opzione citata, ovvero una invasione 'legalizzata' dalle regole di facebook della privacy degli utenti e stanno valutando se far intervenire il governo. Alcuni utenti hanno dato voce alle loro proteste scegliendo il silenzio, cancellando i loro account sul social network. C'è da dire che facebook non impone a nessuno di condividere, si sta semplicemente adattando al trend per cui molte più persone, molto più pesso, vivono le loro vite sociali online.
Il punto cruciale è che Facebook incoraggia gli utenti a condividere, ma il potere di controllo dell'utente stesso è labile perchè è Facebook che alla fine controlla chi può avere accesso alle informazioni che gli utenti forniscono.
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