I filtri alla Instagram? Sono la tomba della fotografia (e delle app)
Perché condire i nostri i scatti con orpelli digitali non fa di noi dei fotografi migliori.
Ci sono due cose che vorrei dire su questa cosa della moda dei filtri. La prima è di natura prettamente folkloristica, e prendetela per quello che è: una riflessione personale (e opinabile) sul valore del foto-editing usa e getta nella nostra era digitale. La seconda, forse un po' più seria, riguarda le conseguenze che un certo modo di fare applicazioni sta determinando sul nostro modo di interagire col Web.
Ma procediamo con ordine. I filtri, dicevamo. Per quelli come me che sono cresciuti con il mito della reflex e delle foto fatte con la fatica e il sudore, questi orpelli digitali sanno un po' di farlocco, artificioso, posticcio: a vedere certe immagini pubblicate sui social network dagli amici smartphone-dipendenti mi sembra di rivedere quelle racchie del liceo che pur di sembrare carine si coprivano con quintali di trucco (finendo ovviamente per sembrare più brutte)...
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