Guardia di Finanza, Rapetto costretto a lasciare
Il comandante del Nucleo Frodi Telematiche si è dimesso dopo un trasferimento improvviso e sospetto.
Per molti anni, il nome del colonnello Umberto Rapetto è stato sinonimo della lotta all'illegalità informatica, dalle truffe alle violazioni dei sistemi.
È stato lui a fondare il Gruppo Anticrimine Tecnologico, poi Nucleo Speciale Frodi Telematiche, della Guardia di Finanza, che ha guidato in qualità di comandante.
Un paio di giorni fa, su Twitter, Rapetto stesso ha dato l'annuncio: «Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF».
Si è così saputo che poco prima il colonnello era stato rimosso dal suo incarico senza consultazioni e senza aver potuto sottoporre il proprio punto di vista al Comando Generale - pur avendone fatto richiesta - e per questo ha presentato le proprie dimissioni.
L'improvvisa rimozione, con annessa destinazione alla frequenza di un corso di formazione, è apparsa un po' sospetta, tanto da innescare ben nove interrogazioni parlamentari in proposito.
Alcuni membri del Parlamento sospettano infatti che sia stato proprio l'attività di Rapetto - soprattutto quella che ha portato alla condanna di personalità dei Monopoli di Stato in seguito allo scandalo sulle slot machine non collegate all'Anagrafe Tributaria - a consigliare a qualcuno di spostare lo scomodo personaggio...
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Un commento a "Guardia di Finanza, Rapetto costretto a lasciare":
Monti vatti a nascondere!