ICANN il censore
ICANN il censore
Icann il censore. Nelle scorse ore nasce forte il dibattito sulla "sconfinante intraprendenza" dimostrata dall'ente.
Il centro della questione, portato in rilievo dalla IP Justice, ruota attorno ad un particolare punto della futura modifica che l'ICANN ha affidato allo GNSO, Generic Names Supporting Organization. Quest'ultima sta valutando un sistema per vietare i nomi di dominio che possano ledere alla public policy dell'ente.
L'Icann ricordiamo è un ente non profit, con uffici a Marina del Rey e a Bruxelles, che ha la responsabilità di assegnare gli indirizzi IP (Internet Protocol), di gestire il sistema dei nomi a dominio generici di primo livello (generic Top-Level Domain, gTLD, quail .com, .net, .info) e dei country code Top Level Domain (ccTLD), che identificano uno specifico territorio, quali .uk per il Regno Unito, .it per l’Italia), nonché i root server.
In questi giorni il lavoro fatto dall'ente è sotto stretta osservazione visto che è in elaborazione il nuovo regolamento di registrazione dei domini Internet che vieterebbe la registrazione di domini con riferimenti a crimine, violenza, sesso o razzismo. Una censura che non piace: l'ente è composto da delegati di Governo che potrebbero così bloccare le registrazioni "a proprio piacimento e giudizio" nel Paese che rappresentano.
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