Inghilterra: Tassare Internet per salvare i giornali
Il giornalista britannico David Leigh ha proposto un'idea per salvare i giornali, tassare £2 al mese tutti i contratti Internet per la banda larga. I ricavi, sui £500 milioni annui, sarebbero distribuiti alle testate giornalistiche a seconda della dimensione dei lettori online.
Mentre l'idea ci sembra assolutamente folle, teniamo a conto che la persona dietro quest'idea è tutt'altro che folle. David Leigh fa del giornalismo investigativo il suo pane quotidiano dal 1970. È laureato a Cambridge e il suo lavoro ha portato alla luce tentativi da parte delle forze di sicurezza di destabilizzare il governo britannico negli anni 70, alla carcerazione di un ex Ministro della Difesa britannico e a una multa da $529 milioni a BAE Systems, un gigante nella compravendita di armi. David è stato anche giornalista di quel team all'interno del Guardian che, nel 2010, fu una delle testate a lavorare con Julian Assange e Wikileaks per la pubblicazione dei telegrammi di stato americani.
Nonostante il curriculum di tutto rispetto, tassare un'industria per salvarne un'altra è una follia. Certo, il giornalismo, specialmente quello investigativo, è importante per la democrazia e deve essere in qualche modo sovvenzionato se non è in grado di farcela da solo ed è altrettanto vero che i lettori non stanno scomparendo, ma si stanno semplicemente trasferendo online. Ma quest'idea non verrà mai messa in pratica e penso che lo sappia anche David.
I primi a rifiutarla saranno gli ISP stessi, che, nel piano di David, sarebbero i responsabili per la raccolta della tassa pagata dagli utenti. Sono anni che gli ISP lottano per la neutralità dei loro cavi e non vorrebbero certo creare un precedente che apra le porte alla RIAA, Hollywood, le case editrici e tutte quelle imprese che hanno perso soldi a causa di Internet.
No, l'idea di David non spiccherà il volo, ma qualcosa bisognerà fare anche se i paywall sembra stiano dando qualche risultato positivo.
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3 commenti a "Inghilterra: Tassare Internet per salvare i giornali":
Trovo queste proposte semplicemente grottesche.
Il "mercato" è padrone, e se nelle nostre città chiudono le librerie per far
posto a negozi di calzature - triste realtà - si vede che chi scrive, pubblica e
promuove i libri non lo fa in maniera tale da attirare Clienti che rendano
l'impresa profittevole (o, almeno, sostenibile).
Brutto a dirsi, certo.
Il panorama è triste.
Però la realtà questa è.
Tassare Internet per sovvenzionare i giornali è una proposta delirante.
In primo luogo perché sarebbe tutto da capire come verrebbero redistribuiti gli
introiti.
In questi tempi in cui si polemizza sulle spese dei gruppi politici a livello
regionale e non solo, e considerando che la stampa "politica" già riceve soldi,
pensare che qualcuno ci possa mangiare non è soltanto lecito ma assolutamente
realistico.
Tutto ciò premesso, non mi stupirei se quest'idea potesse avere uno sbocco
realistico e venisse sia appoggiata che messa in pratica.
In definitiva, noi italiani abbiam solo da star zitti: sulla benzina è stata
aggiunta una sovrattassa a favore di cinema e teatri (se non sbaglio).
Che è come dire:
non vai a teatro o al cinema perché non ti interessa o non danno nulla che ti
possa piacere, ma pagi ugualmente il biglietto.
Mah!
quoto tutto, l'idea è semplicemente pazzesca e sembra dettata dalla sola difesa di interessi corporativi. Maperché, ad esempio, non possiamo tassare i lettori di quotidiani perché l'industria dell'auto va male? Che differenza c'è?
l'idea di David non spiccherà il volo
Ne siamo così sicuri? Aspettate che qualcuno abbia questa geniale idea qui da
noi e vedrete... :-(