Intervista a Mario Pissetti, Presidente Asmi
Intervista a Mario Pissetti, Presidente Asmi
La tutela degli interessi dei soci è stata sempre l'attività principale dell'Asmi e ne ha sempre rappresentato la parte più importante: buon esempio di questa attività è la legge 92/93 sulla copia privata (dalla elaborazione, discussione e stesura fino alla preparazione del regolamento di attuazione), nonché gli accordi con la Siae del 1993, 1998 e l'ultimo del 2000, (scadente nel 2003).
Con l'avvento di nuovi prodotti, originati soprattutto dalla Information Technology, l'Asmi ha dovuto adeguarsi, cambiando sigla e ampliando la gamma dei prodotti tutelati, ed il passaggio da "Supporti magnetici" a "Supporti e Sistemi Multimediali" ne è stata la logica conseguenza. Nuove tecnologie, nuovi prodotti hanno significato nuove aziende associate e nuove problematiche. Con la proliferazione di nuovi prodotti, anche la raccolta dei dati di mercati ha assunto una dimensione considerevole, richiedendo nuovi investimenti ed un nuovo indirizzo, passando da puro "Servizio per i soci" a "Servizio economico per terzi".
L'allargamento trasversale della tecnologia ha richiesto un contatto sempre più frequente e integrato con le altre Associazioni di categoria, sempre però salvaguardando la nostra esclusiva rappresentatività su supporti e media. Per quanto concerne i rapporti internazionali, l'Asmi è ed è sempre stata, fin dalla sua fondazione, in contatto e rapporto con Bruxelles (Comunità, Parlamento, etc.) direttamente o tramite le varie associazioni: ciò le ha permesso di avere sempre un filo diretto con la Comunità e di poter monitorare in tempo reale le varie proposte di legge che toccano le nostre aziende, come ad esempio nel caso della recentissima Legge sul Copyright.
I collegamenti nazionali sono poi assicurati da contatti con Governo, Enti e Agenzie per monitorare, collaborare e partecipare alla stesura e/o conversione in legge di tutti i provvedimenti concernenti il nostro settore.
Intervistiamo quindi Mario Pissetti in qualità di Presidente Asmi per il biennio 2006/2008.
Mario Pissetti, votato all’unanimità dal Consiglio Direttivo Asmi, sostituisce Manlio Orioli nella qualità di Presidente e si occuperà, come decretato dall’art. 13 dello Statuto, della rappresentanza legale dell’Associazione, dando impulso e coordinando l’attività della stessa, contribuendo all’esecuzione delle delibere dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo.
Con esperienza decennale nel settore del recording media, dal 2004 Pissetti ricopre la carica di Direttore Generale di TDK Italia.
1. Prima di ogni altra cosa può spiegare ai nostri lettori il significato di "equo compenso"?
L’equo compenso è una tassa fissa per copia privata su ogni CD o DVD venduto attraverso i canali ufficiali, che Produttori e Importatori devono versare alla SIAE, che in alcuni casi è pari al doppio del prezzo di vendita al distributore, con pesanti ripercussioni per gli operatori del mercato e i consumatori finali.
2. Asmi Vs SIAE.
O meglio Asmi, Computer Support Italcard, Datamatic, Imation, TDK Marketing Europe, TX Italia e Verbatim nel 2005 hanno intrapreso un'azione legale contro SIAE, con l'obiettivo di veder riconosciuta l'incostituzionalità degli articoli del decreto che trattano il tema della definizione dell'equo compenso.
2007: dopo due anni come stanno le cose? La situzione ha visto un'evoluzione positiva o siamo in fase di stasi?
I tempi della giustizia sono lunghissimi, basta pensare che la prossima udienza sarà a dicembre 2007, la definirei una situazione di stasi.
3. Enzo Mazza, Federazione Italiana Industria Musicale, ha dichiarato che "i produttori di cd e dvd vergini si lamentano della situazione attuale, ma per dieci anni hanno avuto in Italia fatturati che altrove non avrebbero mai raggiunto" in merito ad una sua nella quale indicava che l'equo compenso è una delle cause dell'attuale crollo del mercato dei supporti registrabili.
Il crollo del mercato è su scala nazionale o anche a livello europeo la situazione non è particolarmente diversa?
Sia i CD che i DVD hanno trend a livello mondiale totalmente diversi da quelli italiani. In Europa il CD è stabile e il DVD in forte crescita, assistiamo a fenomeni curiosi dove paesi senza compenso o con un prelievo molto basso hanno picchi di esportazione. L’Italia è invasa da prodotti importati, noi stimiamo che circa l’80% del prodotto consumer arrivi dall’estero. A beneficio dei lettori di PC Facile vorrei ricordare quanto questa legge sia iniqua. Ogni operatore commerciale è tenuto a pagare la SIAE ma chi importa per suo uso non deve dichiarare e pagare il compenso. Secondo lei un consumatore medio preferisce pagare o non pagare rimanendo nella legalità?
4. Pirateria. La posizione di Asmi qual'è?
Evidentemente siamo contro la pirateria e ogni forma di abuso dell’opera di ingegno, Tenga presente che all’interno della nostra associazione vi sono aziende con un gran numero di brevetti e che sono ben consapevoli del valore delle proprietà intellettuali.
Il problema è un altro, sotto la bandiera della pirateria si fa pagare alle aziende che operano seriamente sul territorio un compenso chiamato copia privata e come tale nulla ha in comune con la pirateria, esso serve a “ricompensare” gli aventi diritto della mancata vendita di prodotti originali nel caso in cui un utente copi LEGALMENTE un prodotto protetto da leggi, come la copia privata di un cd musicale, però paga anche chi sul supporto salva le foto della famiglia o il back up del proprio lavoro. E chi ha comperato musica on line pagando i diritti, li ripaga quando incide un supporto comprato sul mercato italiano.
5. È di marzo la notizia, diffusa da La Stampa, di una possibile tassazione di Internet da parte della SIAE. Nel dettaglio il presidente, Giorgio Assummav, ha dichiarato che "ci stiamo studiando, la nostra vocazione è far pagare più soldi possibile, siamo valutando tutti i mezzi per incassare di più, ma dobbiamo anche pensare alla cultura, quindi vogliamo lasciare degli spazi di movimento. D’altronde è proprio del nostro diritto prevedere delle libere utilizzazioni: è possibile ad esempio riprodurre una poesia in un'antologia senza permessi, o utilizzare spezzoni di film, entro certi limiti".
Tralasciamo le decine di commenti lasciate dai nostri utenti, più o meno discutibili: lei crede che si arriverà realmente alla tassazione sul Web?
Noi Asmi e produttori di supporti speriamo di no, sarebbe anacronistico, rallenterebbe la già difficile impresa di diventare un paese normale. Poniamoci però una domanda. Fatto salvo il concetto che è giusto compensare l’artista e l’editore con un equo compenso, quale è il valore corretto dell’equo compenso? Chi è l’ente incaricato di stabilirla? Forse si dovrebbero disciplinare i compensi dovuti e chiarire che il limite dell’equo compenso non è tendente a infinito.
6. Riagganciandomi alla domanda precedente riguardo la possibile tassazione di Internet da parte di SIAE: questo, come ipotizzato, potrebbe comportare una riduzione nell'uso delle risorse offerte da Internet, il che potrebbe voler dire, ad esempio, meno musica comperata online e più vendite di Cd musicali. Non ne trarreste vantaggio?
Asmi e le aziende rappresentate ritengono che la vendita dei media non sia più legata cosi strettamente al mondo musicale, quindi questa tassazione non cambierebbe nulla per noi.
7. Supporti magnetici: il mercato italiano propone innovazione o a livello europeo ci sono altre realtà emergenti? Per contrastare il crollo evidente del mercato, causato si dice dal predominio dell"online", è sufficiente proporre innovazione o i produttori devono giocare altre carte legate al marketing?
Come già detto il mercato nel suo complesso non è in sofferenza nel mercato globale, il crollo del mercato italiano è legato esclusivamente all’equo compenso. Riteniamo che i supporti magnetici ottici saranno nostri compagni di viaggio per molto tempo.
8. Un mese fa l'Olanda ha bocciato la tassazione sugli USB Flash drive. Le ragioni della proposta firmata Sont (la Siae olandese) puntavano sul compensare le perdite dovute all'evasione dei diritti di Copyright (musica in particolare): l'organizzazione chiedeva 0,05 Euro per ogni USB venduta. Grazie al lavoro della Copyright Levies Reform Alliance, che vede raccolti produttori e consumatori uniti contro l'equo compenso, tale proposta è stata bocciata. In Italia siamo pronti a contrastare con tale determinazione proposte di questo tipo?
ASMI e i suoi associati sono determinati a trovare un giusto equilibrio e non avremo problemi nel difendere i diritti dei nostri associati e degli utenti finali, la prova è nell’attuale causa in corso contro la SIAE.
9. Altra notizia legata al Copyright: la JASRAC, questa volta l'ecquivalente della Siae in Giappone, ha fatto rimuovere poco meno di 30.000 video a YouTube, dietro richiesta di 23 aziende della nazione. Non crede si stiano vanificando l'essenza che contraddistingue e ha reso così popolare Internet? Si può ancora parlare di "Web libero" o dei limiti come in questo caso ci devono essere per navigare in una rete "pulita"?
Mi sembra che le parti coinvolte non abbiano compreso il concetto stesso di internet, forse chi governa non è ancora riuscito a cogliere l’essenza della rivoluzione in atto.
10. Leggo dalla vostra rassegna stampa del 5 aprile che la Commissione Europea ha aperto un procedimento contro iTunes, Emi, Universal, Warner e Sony Bmg perchè "non rispettano le regole del mercato unico, obbligando i cittadini a comprare solo dall'iTunes del loro Stato". Blocco dell'interoperabilità quindi: l'ASMI si muove in questo senso? Qual'è la vostra posizione rispetto questo procedimento?
Noi non vogliamo assolutamente bloccare la libera concorrenza all’interno del mercato unico, richiediamo però agli organi europei predisposti che vi sia più chiarezza in materia legislativa e che le regole del gioco si applichino nello stesso modo in tutti i paesi coinvolti andando ad uniformare quanto più possibile i livelli di tassazione applicati.
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Un commento a "Intervista a Mario Pissetti, Presidente Asmi":
Ringrazio Mario Pisetti per la sua chiarezza e Non-Ambiguità, che invece
solitamente contraddistingue Tutti gli altri politici italiani e tutti coloro
che dalla Siae traggono profitto.
Ricordando, tra l'altro, però, che l'equo compenso Italiano (cosidetta
"Tassa" che in realtà è una "rendita feudale"), sui
CD-Vergine, per esempio, è ben molto superiore a quello di altri paesi (circa 30
centesimi sui CD) e che questo penalizza in partenza chi vuole, per esempio,
regalarli solo per farsi conoscere al di fuori del controllo arrogante della
Siae, ecco i miei commenti.
-1- Copia privata. Per quanto apprezzabile, il diritto di copia privata per chi
ha acquistato l'originale, non mi ripaga del costo eccessivo attuale dei
CD-Vergine in quanto, ora anche con l'acquisto all'ingrosso, mi è
economicamente impossibile distribuire le immagini dei miei prodotti al fine di
farmi conoscere (anche perchè ormai dei loro originali non so cosa farmene:
semplicemente non compro e non voglio più nemmeno gratis i prodotti di chi
disprezzo profondamente).
-2- Pirateria. Anche io sono contrario ma, forse, per ragioni molto diverse.
Ossia la pirateria non si contrappone e non scalfisce i Nobili mantenuti della
Siae. L'unico modo e rifiutare, oltre che non comprare i prodotti marchiati
Siae, anche di averli gratuitamente (per promozione o per via pirata: non
pubblicizzo chi fa concorrenza sleale ai piccoli artisti; l'equo compenso è
una tangente-rendita-feudale-legalizzata a favore dei Nobili Nonni della siae e
dei loro nipoti, parenti, amici). Sicuramente, non sono l'unico rifiutare
in toto tutto quanto, ed è per questo che ora la Siae vuole aggiungere una tassa
su Internet: per non sminuire le proprie rendite abusive vuole un pagamento di
pedaggio anche sulle comunicazioni fra noi mortali anche se non scambiamo i loro
prodotti ma solo le nostre comunicazioni o epistolarità (che non è detto che
siano meno artistiche dei loro DEI: infatti, Siae vorrebbe anche controllare la
nostra comunicazione, e dico "Nostra", oltre che imporgli un
pedaggio).
-3- ASMI contro Siae. Come consumatore "Non agiato", spero proprio che
la vinciate contro la Siae, e spero che avvenga con compromessi a favore anche
di noi consumatori. Dico "spero" e sono anzioso. Infatti Siae è
appoggiata, oltre che da molte assicurazioni e finanziarie, anche da politici
italiani che sono Autori iscritti Siae e/o i cui parenti lo sono pure, ed anche
da associazioni di artisti "più o meno creativi" che spintonano, per
esempio affichè la Siae abbia ancora più potere assoluto. E, soprattutto, La
Siae basa il proprio potere abusivo sulla disinformazione e sulla
mistificazione. Quindi le grosse aziende secondo me possono vincerla solo se
fanno controinformazione e se si alleano con i "figli di nessuno" come
me.
Spero che non sottovalutiate le mie intuizioni ma che, anzi, le sappiate
interpretare ed arricchire di idee utili a far finire una volta per tutte il
feudalesimo della Siae. HO smesso di dedicarmi all'arte proprio per questo
già molti anni fa. Che la situazioni ritorni ai tempi in cui speravo di usare i
CD per far sapere al mondo che valgo qualcosa. Che almeno mi lascino usare
Internet per comunicare i "fatti miei" (e dico "miei") con i
"fatti di tanti altri comuni bellissimi mortali" sparsi per il mondo
senza alcun tipo di pedaggio aggiuntivo.
Per quanto mi riguarda ho smesso di acquistare musica prodotta o venduta in
italia (e non la voglio neppure gratis), e anche CD vergini prodotti in italia.
Stavo chiedendo al mio provider un contratto più sostanzioso, ma mi sono fermato
quando ho visto il tentativo di pedaggio da pagare ai feudatari della Siae.
Peccato che sono troppo vecchio poco agiato per emigrare: ma tanto Siae sta
facendo da maestra-macchiavellica ad altre Siae-feudali di altri paesi.