Non c'è crisi per i tecnorifiuti
Secondo un rapporto complilato dall'organizzazione ambientalista Basel Action Network (BAN) l'ondata di rifiuti hi-tech avrebbe raggiunto anche l'Africa. Computer, cellulari, scanner e stampanti, gli scarti tecnologici dei paesi ricchi prendono la via di quelli in via di sviluppo come parziale rimedio al loro enorme divario digitale. Una volta sul posto, però, invece di finire tra le mani di chi ne ha bisogno vengono ammassati in enormi discariche inquinanti.
Se fino ad ora le mete preferite dai trafficanti di immondizia cybernetica erano situate in Asia, con un occhio particolare per le province più povere della Cina, adesso le rotte sembrano convergere verso il continente africano, ricalcando in parte quelle del tristemente noto commercio triangolare...
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