Pacemaker crack da remoto: la paura corre in Rete
Annunciata la possibilità di manomettere da remoto le funzionalità dei dispositivi mandando una scossa letale al paziente.
Una notizia che sembra arrivare da un film di fantascienza o da un libro Urania, ma che certo non farà piacere al milione di persone in tutto il mondo che hanno installato un pacemaker nel cuore. Il ricercatore Barnaby Jack di IOActive, infatti, ha annunciato durante la conferenza sulla sicurezza Break Point svoltasi a Melbourne, in Australia, di aver scoperto una falla nel sistema di gestione del dispositivo che regola il ritmo di contrazione del cuore inventato dall'americano Wilson Greatbatch, e impiantato per la prima volta in un uomo nel 1960.
Jack avrebbe trovato il modo per riuscire a leggere modello e numero di serie degli apparecchi presenti in un raggio di dieci metri grazie a un'operazione di reverse engineering precedentemente effettuata su uno dei trasmettitori utilizzati per il monitoraggio wireless degli stessi. Ciò significa che grazie a un semplice computer sarebbe possibile comandare il pacemaker a distanza andando a caricare nei dispositivi dei firmware modificati...
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