Palm e Linux: nozze in vista?
PalmSource, celebrato produttore del Palm OS, il software per calcolatori tascabili più diffuso, è da tempo in regolare declino nel mercato dei sistemi operativi "embedded". Secondo studi recenti, ha perso pure corona del primato. Corona che, non stentiamo a crederlo, ora si trova a Redmond.
Gartner riferisce che il sorpasso sarebbe avvenuto nelle consegne del terzo trimestre 2004. Un altro pezzo di storia dell'IT cede il passo al marketing selvaggio di Microsoft, che per i micro-calcolatori ha usato la stessa strategia adottata a suo tempo con i PC. Sistemi pesanti, che necessitano di hardware sempre più potente, e turnover incessante. Oltre, naturalmente, ad accordi blindati con i produttori hardware più fighetti, HP e Casio su tutti.
Le cifre di Gartner parlano di un disastro per Palm OS: consegne calate del 28 %, e quota di mercato crollata dal 46,9 % nel terzo trimestre del 2003 al 29,8 nell'omologo periodo di quest'anno. Windows CE, dal canto suo, ha registrato il 32,6 % di crescita e ha visto la sua quota odierna salire al 48,1 %, dal 41,2 % dell'anno scorso.
Ma la storia è maestra: quando un'azienda è messa alle strette, prima di morire le prova tutte. Mercoledì scorso, PalmSource ha annunciato che la nuova versione del suo Palm OS avrà un cuore Linux.
Prima di creare equivoci, specifichiamo che l'operazione non è radicale come alcune che l'hanno preceduta. In pratica, PalmSource non rilascerà il codice del proprio gioiello, né come Open Source, come sta facendo Sun con Solaris, né tantomeno con licenza GPL compatibile, come fece Netscape.
Più prosaicamente, il nuovo PalmOS sarà un top layer software (un software di alto livello) che utilizzerà un nucleo Linux progettato per dispositivi mobili. Il tutto avverrà grazie alla più classica delle collaborazioni industriali tra PalmSource e la sua nuova partecipata, la "China MobileSoft Limited" (CMS), produttrice di telefonini.
La CMS, con sede a Nanchino, porta in dote lo sviluppo di una versione di GNU-Linux ottimizzata per i dispositivi mobili. "La CMS ha introdotto miglioramenti significativi a Linux su Smartphone, come la lunga durata della batteria e avviamenti veloci," sottolinea David Nagel, presidente e direttore generale di PalmSource, durante una conference call mercoledì pomeriggio.
Oltre alla conferenza stampa telefonica, PalmSource ha spedito una lettera aperta alla comunità Linux, attraverso la penna di Mike Kelley, vicepresidente. Lo scopo è spiegare come e perché la società porterà PalmOS verso Linux.
"Niente proclami," dice la lettera, "ma pensiamo che la piattaforma Linux diventerà leader nei sistemi operativi per dispositivi mobili e crediamo che la scelta ed il sostegno di PalmSource accelereranno molto questo processo". Tra l'altro, Kelly sostiene che lo sviluppo di PalmOS su Linux sarà l'obiettivo primario, anche se non l'unico, della società nel prossimo periodo.
Gli utilizzatori di dispositivi Palm possono comunque stare tranquilli: le attuali applicazioni funzioneranno sul Palm Linux senza variazioni. La mossa di PalmSource, è prevedibile, porterà benefici sia all'azienda, sia agli utenti, ma anche a tutto il movimento che si identifica in GNU-Linux.
"Contribuire al successo di Linux è un'estensione naturale della nostra cultura aziendale," sostiene ancora Nagel, "il nostro business si basa sulla collaborazione. A differenza di altre piattaforme mobili, " (indovinate chi - n.d.r.) " incoraggiamo i nostri partner a fare cambiamenti al nostro OS, e non mettiamo restrizioni onerose sul nuovo hardware che possono creare. Gli sviluppatori sono la fonte delle innovazioni più importanti alla nostra piattaforma."
Tratto da Zeusnews.it
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