Pedofilia online, decine di arresti in tutto il mondo
Decine di arresti sono in corso di esecuzione dalle prime ore della giornata tra l'Italia e altri 65 Paesi, nell'ambito di una maxi-operazione volta a contrastare il fenomeno della pedofilia online su scala internazionale.
Lo riferisce la polizia postale di Mestre, precisando che sul territorio nazionale sono in corso 4 arresti e un centinaio di perquisizioni. "Sono interessati tutto il territorio nazionale e oltre 65 Paesi stranieri, di cui 35 europei, 15 africani, 16 asiatici, 11 americani e uno dell'emisfero australe", ha detto a Reuters Massimo Marangon, ispettore capo della polizia postale di Mestre, le cui indagini hanno portato all'operazione "Canal Grande". "Il blitz è scattato all'alba e vede ancora impegnati solo in Italia circa 400 agenti della polizia delle comunicazioni e di altri uffici della polizia di stato che stanno operando per eseguire 4 arresti in esecuzione di altrettante misure cautelari e oltre 100 perquisizioni ... praticamente in tutta Italia", ha proseguito Marangon.
L'operazione è partita dal monitoraggio di Internet e dall'esame del materiale sequestrato in precedenza ad alcuni indagati. Ha coinvolto le strutture della cooperazione internazionale e le polizie delle nazioni interessate, "rappresenta il momento conclusivo di una articolata strategia di contrasto al fenomeno della diffusione per via telematica della pornografia minorile sviluppatasi per oltre un anno in uno dei servizi più conosciuti della rete", il file sharing. "Fra gli indagati -- spiega Marangon -- oltre a soggetti già coinvolti in indagini su reati sessuali nei confronti di minori o in tema di pornografia minorile, anche liberi professionisti, pubblici dipendenti, studenti nonché persone impegnate in attività a diretto contatto con ambienti giovanili, cioè proprio coloro che dovrebbero dare l'esempio sono fra quelli maggiormente coinvolti".
I tecnici della polizia postale stanno esaminando centinaia di personal computer, migliaia di floppy disk e cd rom e nastri audiovisivi sequestrati nel corso dell'operazione, coordinata dal procuratore aggiunto Michele della Costa e del sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci della procura di Venezia.
News tratta da Mytech.it
- [29/05/14] Arrestati due ladri di iPhone grazie al selfie
- [06/02/10] Cybercriminali cercano nuove leve, e lo pubblicizzano online
- [18/09/08] Onu pensa a rimozione anonimato per chi opera online
- [15/07/08] Catanese di 24 anni arrestato per pedofilia
- [22/06/07] Polizia e Telefono Azzurro: insieme contro la pedofilia online
Un commento a "Pedofilia online, decine di arresti in tutto il mondo":
Pedofilia e internet: maxioperazione in tutto il
mondo
Una maxi operazione contro la pedofilia on line realizzata da migliaia di agenti
in 65 paesi di tutti i continenti, di cui 35 in Europa, ha portato a decine di
arresti e migliaia di persone coinvolte. In Italia Circa 400 agenti della
Polizia stanno eseguendo cento perquisizioni, centinaia di sequestri di computer
e audiovisivi e 4 provvedimenti di custodia cautelare.
L'operazione - coordinata dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci della
procura di Venezia e condotta dalla Polizia Postale del capoluogo veneto - è
stata realizzata con il contributo di Interpol ed Europol, oltre che con l'aiuto
della polizia USA e degli altri Stati coinvolti.
L'origine dell'indagine è partita dai file condivisi (file sharing), che già
erano apparsi in altre indagini conclusesi con arresti nei mesi scorsi , ed è
stata possibile grazie ad attività degli esperti tecnici on line sotto copertura
per acquisire dati che consentisssero di risalire alle persone coinvolte
nell'attività in Internet.
Fra gli indagati vi sono soggetti già coinvolti in indagini su violenze sessuali
nei confronti di minori o in tema di pornografia minorile, liberi
professionisti, dipendenti pubblici, studenti ed operatori giovanili. D'altra
parte il profilo del pedofilo on line è l'insospettabile giovane di buona
cultura, mentre più difficile è individuare le vittime, potenziali o già
violate.
Infatti, nonostante l'attività di contrasto delle Forze dell'Ordine e le
segnalazioni di Don Di Noto e di altri operatori che hanno portato ad una
flessione nel numero di siti pedo-pornografici residenti su server italiani,
solo 300 dei minori rappresentati nelle immagini trovate dall'Interpol in tutto
il mondo sono stati individuati, come invece sarebbe necessario per interrompere
l'abuso in corso e recuperare psicologicamente il bambino.
I successi nello smantellamento delle reti pedofile in Italia e all'estro si
stanno però succedendo a ritmo sempre più serrato. La scorsa settimana è stata
individuata una comunità virtuale italiana di pedofili su un web all'estero
dalla polizia postale di Catania con una operazione che vede indagate 15
persone. Perquisizioni dei luoghi di lavoro e delle abitazioni degli indagati si
sono avute a Roma, Catania, Cagliari, Lucca, Modena, Chieti, Bologna, Genova,
Brescia, Pavia e Trento.
In Italia tre settimane fa i Carabinieri avevano condotto in collaborazione con
l'I.C.E. - una speciale forza di polizia statunitense qualificata nel contrasto
del crimine informatico - un'operazione che ha consentito di smantellare
un'organizzazione che gestiva oltre 50 siti pedofili su Internet, denunciando 96
persone in 13 regioni d'Italia.
A giugno era stata conclusa, sempre ad opera dei Carabinieri, un'altra
operazione analoga, che aveva portato a 6 ordinanze di custodia cautelare e 62
indagati in tutta Italia su impulso del Nucleo investigativo telematico (Nit)
della Procura della Repubblica di Siracusa. A febbraio era stata la Polizia
postale a scoprire in internet e bloccare un'altra rete pedofila, questa volta
con base a Catania, con perquisizioni ed interrogatori in ben 22 città
italiane.
Si tratta di un fenomeno oggi molto diffuso. Nel mondo si è avuta negli ultimi 15 anni una
crescita del 1500%, e dal 2001 ad oggi l’Interpol ha raccolto 250.000
immagini pedo-pornografiche, mentre anche all'estero si sono avute operazioni di
smantellamento di reti pedofile. La più massiccia di queste si era avuta fino ad
ora lo scorso anno ad opera della Gran Bretagna, con migliaia di indagati.
Speciale diritti umani
News tratta da Osservatoriosullalegalita.org