I domini XXX diventano realtà, ma è subito polemica
Ricordo di aver sentito parlare dei domini .xxx per anni e anni senza che se ne facesse mai nulla. Poi finalmemte la decisione, qualche tempo fa: i siti porno o comunque con contenuto solo per adulti avrebbero potuto usare questo nuovo dominio che li classifica facilmente e permette, cosa non da poco, di filtrarli in modo molto facile con i controlli parentali dei browser.
Il nuovo dominio verrà introdotto questa settimana, e tutti potrebbero essere felici e contenti se non fossero già saltati fuori dei problemi non di pochissimo conto. Sul Washington Times è apparso un articolo dettagliato che spiega come mai molte aziende sono infuriate per le modalità con le quali sta avvenendo la gestione del dominio.
"Alcune società di intrattenimento per adulti sono scoraggiate dall'intero schema, dicendo che la ICM Registry LLC, che si occupa della supervisione delle registrazioni di .xxx in tutto il mondo, non ha il permesso di vendere la versione .xxx di nomi e marchi registrati. Inoltre, la società con sede in Florida sta causando una certa disapprovazione - e vere e proprie accuse di 'ricatto' -, cercando di indurre le società che non sono nel mondo del porno, a pagare per evitare che i loro marchi vengano registrati come siti .xxx. Dopo tutto, quale produttore di alimenti per l'infanzia o di film per bambini, per esempio, vorrebbe avere siti come gerber.xxx o disney.xxx su Internet?"
Al di là delle accuse di sfruttamento e ricatto,è evidente che le società di gestione dei domini non sonomai state in grado di risolvere un problema annoso: come fare a stabilire se un nome sia di proprietà di un'azienda o meno, e come reglarsi se qualcuno pretende di registrare un dominio che contiene il nome di un marchio o di un'azienda. Allo stato, chiunque può ancora registrare qualsiasi dominio, purché arrivi per primo. Quindi, se devido di registrare cocacola.xxx, nessuno mi chiederà chi sono e se opero per conto della Coca Cola Company. Se da un lato questo rispecchia un antico principio di libertà della rete, dall'altro apre la porta a misere speculazioni se non a vere e proprie truffe.
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