Pubblicare opere gratuitamente su Internet è controproducente?
Non tutti sono daccordo che condividere ciò che si è creato su Internet comporti per forza una perdita di denaro. Ne è convinto uno scrittore di nome Coelho.
Molti lo conoscono per i titoli "L’alchimista" e "Il manuale del guerriero e della luce", io l'ho conosciuto grazie al libro "Veronika decide di morire" (bellissimo e già letto due volte).
In pratica l'autore si era accorto che in Russia (si parla del 2000) le copie vendute di un suo libro (L'Alchimista) non superavano le mille copie.
Ha così creato un suo blog: The Pirate Coelho, e qui ha messo a disposizione il link per scaricare molti dei suoi libri in varie lingue, tra queste anche in Italiano; qui possono essere scaricati gratuitamente in formato .pdf i seguenti titoli:
-L'Alchimista
- Lo Zahir
- Maktub
- Manuale del Guerriero della Luce
- Monte Cinque
- Sulla Sponda del Fiume Pedra mi sono seduta e ho pianto
- Undici minuti
Paolo Coelho ha anche esposto il suo punto di vista a una conferenza DLD (Digital, Life, Design) tenuta a Monaco qualche giorno fa, sostenendo perché lottare contro internet é una battaglia persa e perché invece la diffusione di contenuti in rete può solo aiutare.
Ecco il video[video]http://en.sevenload.com/pl/bIjFXZD/380x313/swf[/video]
Ma qual'è la molla che fa scattare l'acquisto di un libro offerto gratuitamente su Internet?
La stessa che prima dell'avvento di Internet ci faceva acquistare i libri! Prima potevi avere un anteprima di un libro perché l'amico o l'amica te lo prestava, e se ti era piaciuto lo compravi. Non è tanto diverso da averlo in anteprima su Internet.
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2 commenti a "Pubblicare opere gratuitamente su Internet è controproducente?":
In Italia lo fa da molti anni il collettivo di scrittori "Wu Ming". (ex Luther Blisset) Sul loro sito sono disponibili tutte le loro opere in formato digitale pubblicate da Einaudi in formato cartaceo... Ecco il li<x>nk al loro sito Wumingfoundation.com/italiano/presentazione.htm
Un libro, per coloro che lo apprezzano, è anche un oggetto da possedere, da
conservare con cura. E non solo. Occorre poterlo leggere a letto, prima di
dormire, in treno, su una panchina al parco, in riva al mare o semplicemente
comodi, spaparanzati in poltrona. Leggerlo sul PC è scomodo, limitante e pure
faticoso per gli occhi. Insomma ragioni pratiche e quel pizzico di "feticismo"
che accomuna gli amanti della lettura.
Assaggiarlo sul web (come pure leggere le valutazioni di altri che lo hanno già
letto) può essere un incentivo all'acquisto.
Non credo che sia la stessa cosa per altri contenuti digitali offerti
gratuitamente, come la musica, che una volta scaricata puoi utilizzare
liberamente, come se l'avessi comprata su CD.
Un altro esempio sono i quotidiani: molti (eccetto quelli del gruppo Repubblica)
sono accessibili online gratuitamente, anche nella versione "cartacea", anche se
solo a partire da un certo orario (ad esempio le 14.00(, il che ne salvaguarda
il principale valore aggiunto: se non te l'hanno comprato il mattino, è quasi
ininfluente sulle vendite se lo regali (online) il pomeriggio.