Ricerca McAfee Europa: 1 azienda su 5 blocca accesso ai social networking
Ricerca McAfee: in Europa solo 1 azienda su 5 blocca accesso ai social networking
Lo studio commissionato da McAfee indica come nonostante le problematiche di sicurezza la maggior parte delle aziende non sta bloccando l’accesso a queste popolari tecnologie web.
McAfee Inc. ha pubblicato i risultati di uno studio che indica che solo un’azienda su cinque in Europa (pari al 21%) sta impedendo l’accesso a siti di social networking come Facebook e MySpace, nonostante il fatto che i professionisti informatici siano bene a conoscenza dei nuovi pericoli che questi comportano. I siti di social networking vanno a braccetto con altre tecnologie che gli informatici percepiscono quali minacce, ma a cui non limitano o non possono limitare l’accesso; come instant messenger e siti di posta elettronica, indicando come i dipartimenti IT stiano scoprendo il fianco a rischi di sicurezza per più importanti opportunità di business.
“I decision maker nel settore IT hanno spesso la difficile incombenza di dover attuare una scelta tra quello che loro sanno essere una seria minaccia alla sicurezza e altre priorità di business come la produttività o il morale del personale. Ed è qui che entrano in gioco le policy di sicurezza che fanno da ponte per colmare il gap tra quello che i dipartimenti IT vorrebbero bloccare in un mondo ideale e ciò che è realisticamente fattibile,” ha dichiarato Toralv Dirro, Security Strategist di McAfee® Avert® Labs.
Il download di file musicali e i siti di incontri on-line sono gli unici siti che rientrano su entrambe le liste nere come siti da bloccare e come minacce alla sicurezza. Più comunemente sono bloccati i siti di incontri on-line (36%), lo scaricamento di file musicali (36%), le community musicali online (24%), i contenuti video (24%) e le radio online (23%). Tuttavia, gli strumenti percepiti come più pericolosi sono i download di musica (58%), i siti di incontri on-line (56%), l’instant messenger (53%), i siti di social networking (48%) e i siti di posta elettronica (46%). Sono dati che indicano i difficili equilibri che sono all’ordine del giorno per i decision maker nell’ambito informatico.
Rigorosi o lassisti?
Gli atteggiamento sul blocco delle varie tecnologie sono differenti nei vari paesi Europei. I risultati rivelano che la Svezia è la più permissiva con un 57% di informatici che non limitano l’accesso ai propri dipendenti. Il Regno Unito invece ne esce come il più severo in Europa con solo il 28% che non blocca l’accesso.
Le motivazioni sottostanti.
La principale motivazione per cui i professionisti IT sono preoccupati di queste tecnologie è che sono convinti che siano un veicolo di diffusione dei virus (57%) e che favoriscano lo spam (54%). In ultima analisi, questi intervistati ritengono che questo potrebbe comportare significativi rischi economici, arrivando a parlare di downtime e di frode tra le loro maggiori preoccupazioni nel caso in cui la sicurezza IT venga violata.
McAfee suggerisce ai responsabili IT di valutare i pericoli e di implementare l’utilizzo di policy di sicurezza combinato a software che limitino l’accesso e l’esposizione delle aziende alle minacce anche se sono associate a tecnologie che rispondono a esigenze aziendali di produttività.
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