Lo spam è circa l'83% di tutta la posta online
Riceviamo ogni giorno quintali di spam, ma sapreste quantificare quanta parte della posta digitale è costituita da viagra, cialis e compagnia? SecureList prepara periodicamente un rapporto che rivela la percentuale di spam su base mensile, e grazie a questa indagine si scopre che nel maggio 2011 la percentuale è stata dell 82,9%, con un incremento di circa il 2,1% rispetto al mese precedente.
L'aumento di volume tra un mese e l'altro è stato determinato dallo scamming che si è diffuso dopo la morte di Osama bin Laden, utilizzata dagli spammer come trucco di turno per indurre i mittenti delle loro mail spazzatura a cliccare su dei link, anzichè portare alle presunte foto esclusive del cadavere del leader di Al Qaeda e della scena della sua uccisione, conducevano a siti infetti.
La percentuale è comunque impressionante, se si pensa anche ai costi generati da tutta questa spazzatura in termini di infrastrutture sulle quali viene distribuita la posta online ed alle spese sostenute dagli utenti della rete per la connessione ad internet.
La percentuale di maggio 2011 è quasi identica a quella registrata l'anno precedente, quando per il mese di maggio 2010 la stima era stata di circa l'83%. La macchina dello spam non sembra insomma essersi fermata da un anno all'altro.
Andando nel dettagli dei singoli paesi, l'India resta la maggiore fonte di spam mondiale, avendo generato in maggio circa l'11,35% del volume, pur se in calo rispetto al mese precedente di circa l'1,4%. Vi rimando al link fornito in apertura per una visione di tutti i dati.
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3 commenti a "Lo spam è circa l'83% di tutta la posta online":
A mio avviso una piccola "tassa" (ad esempio 1 cts di $...) per ogni e-mail inviata gioverebbe a ridurre la mole di "porcherie" inviata gratuitamente, ma a spese degli "onesti", da grandi "spammer"... e sarebbe sopportabilissima...Miliardi di e-mail faranno milioni di $, versati in un fondo comune, da utilizzare per rendere sempre più efficiente la rete...
Sono pienamente daccordo con nebiatt, se non a pagamento ci vorrebbe un limite di email giornaliere inviate. Quantomeno si conterrebbe il fenomeno, l'83% è gravissimo.
Ma quanto scrivete questi commenti ci pensta che siti come questi, con
newsletter da migliaia di iscritti, finirebbero di esistere? In questi casi l
mail che mi manda il sito l'ho richiesta io, quindi perché deve essere il sito
che me la invia a pagare?
Se in quell'83% di spam non ci fosse sempre una buona quantità di imbecilli che
abbocca e magari clicca sulla pubblicità il fenomeno si estinguerebbe da
solo...
Sarei favorevole a individuare questi tizi e a far pagare loro 1 centesimo per
ogni email di spam mandata nel mondo dato che ne sono loro la causa...