Tanti dati poco utilizzati, l'analisi di Big Data
Secondo lo studio reso pubblico da Big Data, i dati raccolti dai dispositivi presenti oggi sul mercato non sarebbero analizzati interamente, solo un misero 0,5% di essi sarebbe invece studiato.
Grazie all'uso quotidiano di device mobili, i dati raccolti negli ultimi tempi sarebbero una mole molto alta ma scarsamente analizzata: l'analisi condotta da Big Data, Bigger Digital Shadows, and Biggest Growth in the Far East, pubblicata recentemente della società Idc, ha messo in evidenza questa realtà. Sono veramente pochi i dati esaminati, il 3% viene taggato e solamente lo 0,5% esaminato.
Le device mobili in utilizzo negli ultimi tempi sono veramente molte: basti pensare agli smartphone, ai tablet, alle videocamere di sorveglianza, ai bancomat, alla telefonia Voip, agli Sms, tutti in grado di inviare informazioni e dati, come già detto però scarsamente presi in considerazione.
Secondo il rapporto infatti il 23%, ovvero 643 exabyte di tutti i dati prodotti nel 2012, potrebbe dimostrarsi utile ad aziende e consumatori, ma così non avviene, fattore che col tempo dovrebbe però cambiare. I dati raccolti potrebbero essere utili ad aziende per fini commerciali o alle forze dell'ordine per prevenire e combattere abusi di ogni genere e tipo.
E la privacy dei dati? Secondo Idc "solo la metà dei dati che necessiterebbero di protezione, è effettivamente protetto" servirebbe quindi una massiccia opera di 'restyling' del concetto di riservatezza ancora oggi oggetto di controversia da più parti. Idc stima che entro il 2020 verranno prodotti 40 Zettabyte di dati, una quantità che supera del 14% le precedenti stime.
L'analisi di Big Data.
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