La tecnologia al servizio dei malfattori
La tecnologia al servizio dei malfattori
Scoperta nuova truffa
Il mondo delle telecomunicazioni, in questi ultimi 2 anni ha fatto passi da gigante. GSM, UMTS, Bluetooth, Wi-Fi, sono solo alcuni nomi della miriade di standard utilizzati da apparecchi elettronici per scambiarsi informazioni di vario genere.
Circa due mesi fa, i giornali impazzivano riportando i numerosi casi di persone truffate mediante la clonazione del proprio bancomat. Spesso, venivano utilizzati per le “rapine” telefoni cellulari, i quali opportunamente programmati, erano in grado di trasmettere ad un altro cellulare le informazioni riguardante la carta magnetica appena il malcapitato l’avesse inserita nel lettore dell’ ATM (sportello bancomat, n.d.r.). Tutto ciò portava ad una situazione problematica. Se da un lato era comodo per il malfattore ricevere le preziose informazioni direttamente nel telefono in qualsiasi parte del mondo, dall’altra mediante il rintracciamento del numero, le autorità giudiziarie potevano in qualsiasi momento porre freno a questa attività illegale arrestando il criminale.
A Imperia, per ovviare a questa “scomoda” situazione, si è deciso di abbandonare il vecchio sistema dei cellulari, sostituendolo con un piccolo apparato Bluetooth molto economico e allo stesso tempo dinamico.
La polizia postale della cittadina sopraccitata, incuriosita da un’auto sostata continuamente nei pressi di un area di servizio, ha avviato un’indagine scoprendo l’inghippo. I malviventi, dopo essersi furtivamente introdotti nel distributore di benzina, applicavano delle modifiche al POS, rendendo disponibile una trasmissione Bluetooth ad ogni utilizzo della suddetta. Niente da dire che tratta di uno sfruttamento tecnologico molto interessante, del quale bisogna prendere spunto perché situazioni analoghe non accadano nuovamente.
Cito a informazione dei gentili lettori che la medesima tecnica è stata utilizzata oltre che in Italia anche in Spagna, Francia e Romania.
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