Tv digitale: cosa sostituirà gli spot?
Sentite il lontano rombo della tempesta in arrivo?
No? Forse perché non lavorate né in un’emittente televisiva né in un’agenzia di pubblicità e nemmeno in tutta quella serie di aziende, studi professionali eccetera che vivono sulla e degli spot.
Oppure perché in questo momento la tempesta si sta addensando soprattutto in America e in Inghilterra, e l’America, come cantava quel tale, “è lontana, dall’altra parte della luna”. Epperò le tempeste viaggiano veloci e forse qualche dato “meteorologico” sarà utile a capire lo stato del clima televisivo.
Negli Stati Uniti l’audience televisiva è calata del 2 per cento composito l’anno negli ultimi dieci anni, mentre la popolazione nello stesso periodo è cresciuta di 30 milioni di individui; sempre negli USA, il costo a dollari costanti per raggiungere 1000 famiglie durante il prime time è cresciuto da 7,64 a 19,85 dollari; il 5 per cento delle famiglie americane possiede un registratore video digitale (DVR), come il famoso TiVo, e il 70 per cento dei possessori lo usa per eliminare sistematicamente e automaticamente gli spot dalle trasmissioni registrate; nel 2010 la percentuale delle famiglie con un DVR salirà al 40 per cento.
Sentite il brontolio? Non ancora? Allora considerate che per la più recente campagna Procter & Gamble (un “big spender” televisivo se ce ne è uno) il budget USA è stato allocato al 75 per cento fuori dalla TV. Prima di pensare “ma qui non può accadere” considerate questa progressione “nelle cose”.
continua news tratta da portel.it
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