Unione Europea pronta a riformare il diritto d'autore
La Commissione Europea ha deciso di riformare le regole sul diritto d'autore dell'Unione Europea aprendo quella che promette essere un'aspra battaglia tra le parti con profondi interessi.
La decisione, annunciata Mercoledì 5 Dicembre dopo un dibattito con il collegio dei commissari europei, è una vittoria parziale per Neelie Kroes, Commissario europeo per l'agenda digitale, che ha spinto per una sostanziale riforma delle regole. "È giusto che l'UE agisca," ha dichiarato promettendo di lavorare insieme ai colleghi commissari per migliorare il diritto d'autore.
Michel Barnier, Commissario europeo per il mercato unico e per i servizi, il cui dipartimento ha diretta responsabilità sulla legislazione del diritto d'autore, è stato particolarmente riluttante a farsi coinvolgere in questa riforma. A Luglio propose un nuovo modello per la gestione del diritto d'autore per la musica per tutta l'UE, ma questo non è stato sufficiente per inibire una riforma più ampia.
La Commissione ha annunciato che avvierà un dialogo con tutti i principali interessati a inizio 2013, usando un modello simile a quanto adottato quando Neelie Kroes chiese consigli sulla Net Neutrality.
La Commissione, gestita da Kroes e Barnier, avrà tutto il 2013 per raccogliere idee e opinioni su materie come la portabilità del diritto d'autore oltre frontiera, l'insufficiente offerta di TV e film online in Europa, un sistema unico di tasse e contributi sul diritto d'autore e comincerà a studiare quanto raccolto solo a inizio del 2014.
Kroes ha spinto molto per una riforma della legge del 2001, in particolare per tenere conto di un mercato unico digitale, ma molti commissari sono rimasti scottati da precedenti tentativi di mettere mano a queste regole. Charlie McCreevy, il predecessore di Barnier, fu sconfitto a causa della proposta sui contributi sul diritto d'autore del 2007. La Commissione fu inoltre sconfitta quando propose un sistema di brevetti per software nel 2004.
La proposta di Luglio di Barnier è stata attaccata duramente dai sostenitori di un sistema unico di licenze pan-europee. Siti come Spotify lamentano quanto sia difficile espandersi in Europa a causa della complessità del diritto d'autore da affrontare in ogni singolo mercato.
Mentre le label musicali, e tutte le aziende e agenzie che vivono proteggendo il copyright stanno cercando di rallentare al massimo questo processo, gli artisti sono stanchi di dover dare la maggioranza dei loro guadagni a tali agenzie e poi vedere queste agenzie attaccare i loro fan in nome degli artisti stessi.
Ma Neelie Kroes non è sola in questa battaglia: altri, al Parlamento Europeo hanno capito l'importanza della materia. "I cambiamenti devono arrivare presto: è già troppo tardi," ha dichiarato Marietje Schaake, Ministro del Parlamento Europeo per i Paesi Bassi. "È urgente mantenere la pressione e avere degli obiettivi ambiziosi."
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2 commenti a "Unione Europea pronta a riformare il diritto d'autore":
IL DIRITTO D'AUTORE , è di per se' una nefandezza...!!la tomba dell'evoluzione , e delle creativita' umane...!!poi creare leggi per dare a fine die..dei compensi ha chi ha il merito di COPIARE arie e liriche di duecento anni fa...!è il colmo (roba da parlamentari europei).....!!!!!anni fa proposi che la tecnologia.. dava ,e da' i mezzi necessari per chi volesse proteggere le creazioni che reputa SUE ,di farlo in assoluta liberta' ...e a sue spese...con hardwere apposito , in cui solo e unicamente le sue creazioni possono essere utilizzate...!invece abbiamo dei ladruncoli...che sotto false credenziali...impediscono al mercato ""non creato da loro""" di aggiungere gabelle ingiustificabili..!!!
Quanta demagogia... :-/
Vorrei vedere se tu, dopo aver inventato qualcosa (racconto, canzone, programma
o altro) non ti incazzeresti come un cobra vedendo che ti viene copiato.
Come ti sentiresti se dopo mesi o anni di sforzi per mettere insieme qualcosa di
originale, con lo scopo dichiarato di venderlo e guadagnarci qualcosa (che c'è
di male?) ti soffiassero tutto sotto al naso e a intascare l'indebito compenso
per i TUOI sforzi fosse un altro?
Che la normativa attuale, specialmente in campo musicale e magari in Italia (Dio
che zozzeria che è la SIAE!) sia da adeguare e risulti anacronistica e fonte di
problemi, non credo nessuno lo possa negare. Ma da qui ad affermare "il diritto
d'autore è una nefandezza" ce ne corre.
Ma tanto...