Ma il virus digitale ha bisogno di infrastrutture
Il docente risponde all'annuncio di Biondi (Miur) su questo sito. Mentre nel Regno Unito il 100 per cento delle classi è cablato in banda larga, in Italia sono soltanto il 7 per cento. L'Agenda presenta solo impegni generici a riguardo, per un problema di competenze tra ministeri.
L'Agenda digitale della scuola e le iniziative intraprese dal MIUR in questi mesi rappresentano il primo segnale concreto di una inversione di rotta rispetto alle politiche dei Governi che si sono succeduti nell'ultimo decennio. Fino al Governo Monti, infatti, e con l'eccezione purtroppo isolata delle iniziative messe in campo, dall'ANSAS (ex-INDIRE) e meglio note come progetto Scuola digitale si è avvertito un assordante silenzio della classe dirigente politica rispetto alla necessità vitale per il nostro paese di colmare il divario tra "una scuola fatta di carta ed una società che utilizza sempre di più linguaggi digitali" per citare le parole di Giovanni Biondi nel suo recente intervento sul questo sito. Un problema gravissimo in particolare per quanto riguarda da disponibilità di Internet all'interno delle scuole, un problema che è anche una delle principali cause del divario di efficienza fra la scuola italiana e quella europea...
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